Tra Fisco e Fca arriva l’accordo da 730 milioni in compensazione
Nel 2019 profitti in calo del 19% a 2,7 miliardi ma obiettivi confermati Manley: «La fusione con Psa sarà chiusa entro l’anno o al massimo a inizio 2021»
Fca salda i suoi debiti col fisco in «compensazione»: 2,5 miliardi di euro. All’amministrazione fiscale riconosciuti 730 milioni
Fiat Chrysler Automobiles registra risultati record nel quarto trimestre e archivia il 2019 con profitti di 2,7 miliardi, in calo del 19% rispetto allo scorso anno, ma sufficienti per confermare i target del 2020. Tutto questo mentre la casa automobilistica guidata da Mike Manley marcia spedita verso la fusione con Psa e nello stesso tempo fa i conti con l’impatto del Coronavirus, una pandemia che potrebbe mettere a rischio l’ approviggi on amento di uno stabilimento F ca in Europa. In Borsa il titolo Fca ha chiuso in rialzo dell’1,30% a 12,47 euro.
In particolare il bilancio della casa italo americana registra nell’anno 2019 un utile netto adjusted di 4,3 miliardi di euro (-9%) con un utile per azione diluito adjusted pari a 2,73 euro (-9%). Risultati trainati da un quarto trimestre record che ha visto l’utile netto salire del 35% a 1,578 miliardi (+3% ) e l’ebit adjusted raggiungere i 2,115 miliardi (+16%). Tornando ai dati annuali, i ricavi netti sono stati di 108,1 miliardi (-2%) e l’ebit adjusted è stato pari a 6,7 miliardi, con un margine al 6,2%. Numeri sostenuti dai «risultati record» in Nord America e dal «miglioramento» registrato in America Latina dove Ram e Jeep, e in particolare il nuovo Ram Heavy Duty, hanno permesso al marchio di raggiungere vendite record negli Stati Uniti (+18%). Più in generale le consegne globali complessive sono state pari a 4.418.000 veicoli, in calo del 9%, principalmente per la riduzione degli stock presso la rete di vendita in Nord America, le minori consegne della joint venture cinese e, in Emea, le iniziative sui canali di vendita e l’uscita di produzione di alcuni modelli.
Il cash flow delle attività operative è invece salito del 14% a 10,77 miliardi, con il free cash flow industriale che si è attestato a 2,113 miliardi di euro. Si tratta di risultati in linea con gli obiettivi che il gruppo aveva indicato per il bilancio del 2019. Alla luce di ciò la casa automobilistica guidata da Mike Manley ha confermato la guidance per il 2020. In particolare, il gruppo «si aspetta che la forte performance continui anche nel 2020» e ha quindi confermato i target di un ebit adjusted sopra i 7 miliardi di euro, di un eps diluito adjusted superiore a 2,80 euro e un free cash flow industriale superiore ai 2 miliardi di euro.
«Il 2019 è stato un anno importante per Fca, nel quale sono stati raggiunti forti risultati finanziari. Abbiamo intrapreso una serie di azioni per garantire un futuro sostenibile al gruppo», ha dichiarato Manley, aprendo la presentazione dei risultati 2019 del gruppo. Fca sta lavorando alla fusione con Psa, un risultato che sarà raggiunto «entro la fine dell’anno o al massimo a inizio del 2021», ha ricordato Manley. A livello geografico, il Nord America si conferma il mercato più forte con un ebit adjusted a 6,7 miliardi e margine al 9,1%, mentre nell’area Emea i ricavi calati del 10% a 20,571 miliardi di euro e l’ebit adjusted è stato negativo per 6 milioni. In quest’area, ha affermato Manley, «tanto lavoro è stato fatto e tanto ce n’è ancora da fare». Fca ha avviato una serie di azioni per «tornare a una redditività sostenibile» in questa regione, ha ricordato Manley, soprattutto sul fronte della riduzione dei costi e sulla ristrutturazione dei canali. Ad ogni modo, «c’è la potenzialità per accelerare» sulla crescita e con i lanci dei nuovi prodotti, ha sottolineato il ceo. Quanto a Maserati, nel 2019 ha registrato un calo delle consegne del 45% (19.300 unità) e i ricavi sono scesi del 40% a 1,6 miliardi di euro. «E’ stato un anno difficile per Maserati, ma per il futuro sono ottimista», ha detto Manley.
Sul fronte delle previsioni, infine, i vertici di Fca non hanno escluso che l’andamento del 2020 potrebbe essere segnato dagli effetti del Coronavirus. «L’impatto al momento non è calcolabile, monitoriamo la situazione», ha affermato il direttore finanziario di Fca, Richard Palmer, indicando la diffusione del coronavirus e i costi delle materie prime come due elementi di attenzione del gruppo e che potrebbero risultare fattori negativi sull’esercizio in corso. Parlando al Financial Times, Mike Manley ha poi indicato che a causa della diffusione del Coronavirus in Cina è a rischio l’approvvigionamento di uno stabilimento in Europa. Il problema è stato individuato e ci vorranno ancora tra due e quattro settimane per capire se «la fornitura sarà interrotta per uno dei nostri stabilimenti» in Europa.