Lo sdoganamento dell’AfD
Mercoledì i voti della Cdu e dell’estrema destra dell’AfD hanno permesso in Turingia l’elezione del premier liberale Thomas Kemmerich. L’esito elettorale è stato uno shock per la politica tedesca: mai nel dopoguerra era successo che il capo di un governo regionale venisse eletto grazie ai voti della destra xenofoba. La cancelliera Angela Merkel ha subito chiesto la revoca del voto definendo «imperdonabile» quanto accaduto. Kemmerich si è dimesso ieri chiedendo nuove elezioni. Oggi si terrà un vertice della Cdu e uno del partito liberale per decidere il futuro del suo leader, Christian Lindner, che chiederà la fiducia. Sabato ci saranno consultazioni tra i due partiti del governo federale, Cdu ed Spd. La tensione politica a Berlino è altissima, ma un’eventuale crisi resta uno scenario improbabile. l’Africa. La sezione del partito cristiano democratico nel piccolo Land, che come tutte le sezioni regionali gode di una buona autonomia e indipendenza rispetto alla sede centrale cristiano democratica, è venuto meno alle direttive chiarissime della Cdu federale che vietano in maniera più assoluta qualsiasi commistione politica con AfD. Una linea guida scandita a più riprese, e in maniera inequivocabile, dalla leader AKK anche dopo l’esito delle elezioni in Turingia: ma il chiacchiericcio sul rischio che la Cdu nel Land ex-DDR, dove ha subìto una batosta elettorale, sarebbe scesa a compromessi con AfD è rimasto a lungo sottotraccia, un focolaio che andava spento e che invece è poi divampato in un incendio quasi indomabile. Il leader Cdu della Turingia, il 48enne Mike Mohring, pare sia rimasto spiazzato quando le direttive da Berlino gli avrebbero sbarrato la strada tanto per un accordo con AfD e Die Linke: l’estrema destra e l’estrema sinistra bandite in uguale misura, quando invece in Turingia il leader Die Linke Bodo Ramelow passa per un “moderato”.
La gravità della macchia di Erfurt, che a livello nazionale ieri in Germania è stata subito evidente in virtù delle marce che sono sorte spontanee nelle grandi città incorniciate dal ritorno dei manifesti «Nie Wieder» (mai più), sta anche nella risonanza internazionale. Non tanto per l’ascesa di AfD (tutto sommato il voto di sostegno a Kemmerich al terzo turno è arrivato a sorpresa spiazzando i più e consegnando la vittoria al candidato Fdp per un solo voto di scarto dalla coalizione rosso-rosso-verde). Ma soprattutto per lo sbandamento sempre più evidente della Cdu senza Merkel alla guida. «Quello che è accaduto a Erfurt con Akk non sarebbe successo con Merkel», è stato il commento secco di un osservatore della politica in Germania. E quando la Turingia tornerà al voto, tra tre mesi circa, non è escluso che la Cdu perda ancora consensi, pagando cara tanto la pessima gestione del caso Kemmerich a livello locale quanto la traballante guida a livello federale.Ieri Friedrich Merz si è dimesso dall’incarico in BlackRock, libero ora di ritentare l’attacco alla leadership Cdu o mirare alla cancelleria.