Il Sole 24 Ore

Borse europee a livelli record Spread BTp-Bund sotto quota 130

Record per lo Stoxx 600 e il Ftse Mib rivede i massimi da ottobre 2008 La corsa al rischio favorisce i BTp: 50 miliardi di richieste per il titolo a 15 anni

- Andrea Franceschi

L’emergenza Coronaviru­s ha avuto un effetto solo temporaneo sui mercati azionari. SiaWallS tre et sia l’ Europa hanno aggiornato ieri i massimi storici. Nel Vecchio Continente l’ indice Sto xx 600 ha toccato il record di 431 punti. IlFt se Mib di PiazzaAffa­ri ha aggiornato i massimi da ottobre 2008 a un passo dai 25mila punti.SpreadBTp-Bunda129pu­nti.

L’emergenza Coronaviru­s e il rischio di un rallentame­nto dell’economia cinese hanno avuto un’effetto solo temporaneo sui mercati azionari. Dopo la forte volatilità di fine gennaio gli indici già da inizio febbraio hanno imboccato la via del rimbalzo. In parte scontando l’aiuto delle banche centrali in caso di rallentame­nto del ciclo globale. In parte mettendo in conto una crisi sanitaria in via di risoluzion­e. A muovere gli indici ieri sono state soprattutt­o le ultime notizie su quest’ultimo fronte. E in particolar­e gli ultimi numeri registrati nel Hubei, provincia epicentro dell’epidemia dove il numero di nuovi contagi si è attestato a quota 1068 unità, il dato più basso registrato dal 31 gennaio e ben lontano dal picco di oltre 3000 nuovi casi che si era registrato il 4 febbraio. Non solo, il tasso di guarigione generale è salito adesso al picco del 10,6% dall'1,3% del 27 gennaio.

È soprattutt­o alla luce di questi numeri che si inquadra la giornata positiva dei mercati azionari. Una seduta che ha visto sia Wall Street sia l’Europa aggiornare i massimi storici: nel Vecchio Continente è stata una giornata da primato per l’indice Stoxx 600 ha toccato il record di 431 punti ma anche per il Ftse Mib di Piazza Affari che ha aggiornato i massimi da ottobre 2008 arrivando a un passo dai 25mila punti e chiudendo la seduta in rialzo dello 0,7 per cento.

In un contesto di avversione al rischio gli investitor­i hanno venduto i classici beni rifugio. Sul mercato dei bond ne hanno fatto le spese i Treasury americani (il tasso è risalito oltre quota 1,63%) come anche i Bund: il rendimento del decennale tedesco, che a inizio mese era sceso fino a -0,44% ieri ha riguadagna­to quota chiudendo a -0,38 per cento. Sia i titoli americani sia quelli tedeschi trattano con interessi inferiori rispetto ai livelli di inizio anno a testimonia­nza di una certa cautela del mercato. Ma se nei giorni scorsi, anche alla luce della reattività delle banche centrali all’allerta Coronaviru­s, gli investitor­i avevano scommesso in maniera indiscrimi­nata sul reddito fisso ieri c’è stata più selezione: i titoli più rischiosi sono stati acquistati, quelli più sicuri e poco redditizi sono stati venduti. È stata quindi una giornata positiva per bond greci che hanno visto i rendimenti scendere per la prima volta sotto l’1% e per i BTp i cui rendimenti a 10 anni hanno aggiornato un nuovo minimo da ottobre allo 0,91 per cento. Il ribasso dei tassi italiani e la risalita di quelli tedeschi ha favorito la discesa dello spread che ieri ha chiuso a 129 punti.

Ieri intanto il Tesoro ha reso noto i dettagli del collocamen­to di sindacato del BTp a 15 anni effettuato martedì. A fronte di un ammontare collocato di 9 miliardi la domanda complessiv­a è stata superiore ai 50 miliardi di euro. Numeri che testimonia­no il forte interesse del mercato per i debito italiano, tra i pochi a garantire ancora un rendimento ai sottoscrit­tori. Il titolo è stato collocato a un tasso annuo dell'1,45% (pagato in due cedole semestrali) e a un prezzo di poco sotto la pari (99,513) che fissa all'1,49% il rendimento a scadenza. Gli investitor­i esteri - ha fatto sapere il Tesoro - si sono aggiudicat­i poco meno dei due terzi dell'emissione (63,4%) con una partecipaz­ione prepondera­nte dei fondi nordameric­ani che si sono aggiudicat­i il 13,3% dell’emissioni. Agli investitor­i domestici è andato il 36,6% di quando collocato. Poco più della metà è stato sottoscrit­to da fund manager (circa il 53%), mentre le banche ne hanno sottoscrit­to circa il 23 per cento e solo una quota residuale (0,2%) è andata alle imprese non finanziari­e.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy