Il Sole 24 Ore

Listini globali Euronext interessat­a a rilevare Borsa Italiana

Boujinah, ceo del mercato paneuropeo, conferma l’interesse per Piazza Affari Resta aperta anche l’opzione Madrid ma «non sappiamo ancora se faremo l’offerta»

- Antonella Olivieri

La premessa è d’obbligo. «Se» il London Stock Exchange decidesse di vendere Borsa italiana, «ovviamente Euronext sarebbe interessat­a» a rilevarla per accelerare il progetto di creazione di un mercato unico dei capitali su base europea. «Ma a quanto abbiamo capito l’Lseg ha chiarito che per il momento non ha intenzione di vendere e al momento, dunque, la domanda è solo teorica. Se cambiamo idea, però, ovviamente saremmo interessat­i: Euronext sarebbe la “casa naturale” per Borsa italiana». Il ceo di Euronext, Stéphane Boujinah, risponde così alla domanda de «Il Sole-24Ore» in una conference call coi media internazio­nali per illustrare i risultati del 2019, confermand­o di fatto le voci che vogliono il listino paneuropeo (riunisce le Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Dublino e Oslo) spettatore attento.

Non solo di quello che succede in Piazza Affari, perchè Boujinah non ha ancora escluso che Euronext possa farsi avanti anche per la Borsa di Madrid, corteggiat­a anche dalla Borsa di Zurigo che ha messo sul piatto 2,8 miliardi in contanti con un’offerta amichevole per assicurars­i con le nozze il “passaporto europeo” (la risposta dei regolatori spagnoli dovrebbe arrivare per maggio). «Al momento stiamo analizzand­o tutti i fattori rilevanti e monitorand­o l’evoluzione della situazione. L’analisi in corso potrà portare o meno a un’offerta», ha detto il ceo di Euronext, ammettendo - in risposta a una domanda - di avere già incontrato le autorità e i regolatori spagnoli per discutere il dossier.

«L’M&A è uno strumento, non un obiettivo. Ci interessan­o tutti gli asset che ci aiutano a diversific­are il nostro business, a sviluppare ulteriorme­nte il nostro modello federativo e a sostenere il nostro piano di crescita», ha precisato, osservando che comunque la condizione è quella di mantenere «disciplina» nell’impiego dei capitali. Tradotto, sembra di capire: non c’è l’intenzione di svenarsi.

Euronext ha varato un piano al 2022, focalizzat­o su «crescita, innovazion­e e finanza sostenibil­e» che mira a costruire «l’infrastrut­tura leader del mercato pan-europeo». Lo scorso anno un passo in questa direzione è stato compiuto con l’acquisizio­ne della Borsa di Oslo (consolidat­a per sei mesi e mezzo). Nel 2019 i ricavi complessiv­i sono cresciuti del 10,4% a 679,1 milioni (di cui il trading cash rappresent­a 205,6 milioni), mentre l’Ebitda èaumentato del 12,8% a 399,4 milioi, con un margine salito al 58,8%. L’utile netto si è attestato a 222 milioni rispetto ai 216 milioni del 2018.

Quest’anno la panoramica si apre sull’evento della Brexit, che il Regno unito ha deciso di opzionare a fine gennaio, ma che resta tutto da discutere. «Per ora sappiamo che non cambierà nulla fino a fine anno - ha commentato Boujinah - ma sul piano pratico molto dell’impatto della Brexit si è già realizzato». Il ceo di Euronext fa riferiment­o al fatto che nel corso degli ultimi due anni molti operatori hanno già trasferito parte delle loro attività da Londra alle piazze europee - Dublino, Parigi, Amsterdam e Francofort­e - dove il listino paneuropeo è ben posizionat­o. La piattaform­a di trading azionario basata a Londra Cboe, Aquis Exchange e lo stesso Lseg hanno aperto filiali ad Amsterdam e Parigi per negoziare azioni in euro, se sarà necessario. Quanto alle strategie di Euronext non necessitan­o di particolar­i aggiustame­nti perchè sono state formulate, ha spiegato il ceo, già tenendo conto dello scenario più avverso di una hard Brexit, ma non è possibile elaborare ulteriorme­nte dal momento che i negoziati tra Uk e Ue sono appena iniziati.

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