Fermo: serve lo shock fiscale di sei mesi
Cento milioni per defiscalizzare per almeno sei mesi il costo del lavoro, consentendo ai produttori italiani di fascia medio-bassa di acquisire una quota di mercato mondiale in questo momento in mano alla Cina. Sei mesi che equivalgono a una sola campagna vendita. «Una misura shock», ammette il presidente degli industriali fermani, Giampietro Melchiorri, che in poche ore ha raccolto il gradimento di decine di calzaturieri, anche di altri distretti italiani. «Fa impressione vedere le strade di metropoli cinque volte più grandi di Roma quasi deserte per colpa del coronavirus – osserva l’imprenditore, che è anche vicepresidente di Assocalzaturifici -. Questo, però, significa anche blocco delle produzioni e delle consegne estive e difficoltà nel reperire materie prime». In ballo c’è un mercato ricchissimo: acquirenti, soprattutto americani, giapponesi ed europei, che oggi si rivolgono alla Cina e, più in generale, ai Paesi asiatici, mercati che rischiano la paralisi per diversi mesi. Quei buyer stanno sondando mercati alternativi per dirottare gli ordini : Romania, Albania, Spagna, Portogallo, Turchia, «dove si riesce a produrre a costi poco più alti rispetto alla Cina, ma decisamente più competitivi rispetto ai nostri».
Il blocco della Cina apre nuovi spazi di mercato nel settore