«Ricerca in Italia sulle nuove batterie per l’auto elettrica»
La Ceo di Solvay evidenzia il ruolo del centro di Bollate nel progetto
Italia è per noi un Paese strategico e con noi l’Italia avrà un ruolo-chiave nel progetto paneuropeo sulle nuove batterie per l’auto elettrica». A dirlo è Ilham Kadri, Ceo del gruppo Solvay, in visita alla sede di Bollate, alla porte di Milano, che oltre a rappresentare il quartier generale globale del settore polimeri speciali ospita un centro di ricerca e sviluppo di materiali avanzati da cui dovrebbero scaturire componenti innovativi per le future batterie agli ioni di litio (e anche celle a combustibile) «made in Europe». Cresciuta in Marocco, a Casablanca, fino a 17 anni, Kadri è poi approdata in Francia e dopo gli studi ingegneristici e chimici ha avuto una carriera internazionale in parecchie società e 4 continenti. Ricorda volentieri soprattutto «il periodo passato a Ferrara per Montell e la scuola dei grandi chimici italiani che ha prodotto grandi innovazioni nelle materie plastiche. Un ruolo di avanguardia che oggi Solvay assegna alle strutture di Bollate».
Il progetto sulle batterie è considerato di importanza cruciale per il futuro dell’industria automobilistica europea, tanto che a dicembre la Commissione Ue ha autorizzato aiuti pubblici per 3,2 miliardi da 7 Paesi membri, che dovrebbero mobilitare risorse private per altri 5 miliardi di qui al 2031. Solvay è tra i 17 partecipanti «diretti» al pari di 4 imprese italiane (Enel X, Faam, Kaitek, Endurance). Il dossier presentato da Solvay è stato validato sia in sede europea che italiana. Per la verità, se pure Roma dovrebbe erogare finanziamenti fino a 570 milioni di euro, per quest’anno ci saranno solo 10 milioni, e 90 l’anno prossimo. Ma non è per le prospettate agevolazioni pubbliche alla ricerca che il gruppo belga (presente in Italia dal 1912, oggi con 7 siti produttivi e circa 1.900 dipendenti sui 24.500 complessivi) intende fare da protagonista in questa nuova catena del valore europea: «Noi non facciamo batterie, ma materiali avanzati per applicazioni nel settore. In questo campo abbiano portato innovazione in Asia, dove c’erano i nostri clienti. Credo che l'Europa possa esser leader nell’innovazione: la sfida sta nel fatto che in futuro la tecnologia delle batterie agli ioni di litio cambierà, secondo un movimento che andrà probabilmente dal solido al liquido, per maggiori prestazioni e dimensioni più contenute».
Gli investimenti di Solvay in ricerca in Italia ammontano a circa 30 milioni l’anno: Bollate deposita brevetti a un ritmo di 70-80 l’anno. Sullo stabilimento di Spinetta Marengo partiranno a fine anno nuovi investimenti per la mobilità. Nella filiera del valore per le batterie, Kadri non esclude in futuro di poter salire fino ai contenitori. L’impegno per la mobilità ecologica, sottolinea la Ceo, si inquadra in una visione prospettica secondo cui «va cambiato il modo di fare business per assorbire la sostenibilità come paradigma fondamentale». La strategia aziendale lanciata a novembre e il nuovo codice di condotta introdotto il 10 gennaio parla di «reinventare il progresso». Il gruppo intende ridurre di un milione di tonnellate le emissioni d i Co2 entro il 2025 ma l’obiettivo di Kadri è ben più ambizioso, quasi vertiginoso: «Solvay può essere la forza motrice delle prossime grandi svolte che consentiranno all’umanità di proteggere le risorse che tutti condividiamo».