Il Sole 24 Ore

«Ricerca in Italia sulle nuove batterie per l’auto elettrica»

La Ceo di Solvay evidenzia il ruolo del centro di Bollate nel progetto

- Stefano Carrer

Italia è per noi un Paese strategico e con noi l’Italia avrà un ruolo-chiave nel progetto paneuropeo sulle nuove batterie per l’auto elettrica». A dirlo è Ilham Kadri, Ceo del gruppo Solvay, in visita alla sede di Bollate, alla porte di Milano, che oltre a rappresent­are il quartier generale globale del settore polimeri speciali ospita un centro di ricerca e sviluppo di materiali avanzati da cui dovrebbero scaturire componenti innovativi per le future batterie agli ioni di litio (e anche celle a combustibi­le) «made in Europe». Cresciuta in Marocco, a Casablanca, fino a 17 anni, Kadri è poi approdata in Francia e dopo gli studi ingegneris­tici e chimici ha avuto una carriera internazio­nale in parecchie società e 4 continenti. Ricorda volentieri soprattutt­o «il periodo passato a Ferrara per Montell e la scuola dei grandi chimici italiani che ha prodotto grandi innovazion­i nelle materie plastiche. Un ruolo di avanguardi­a che oggi Solvay assegna alle strutture di Bollate».

Il progetto sulle batterie è considerat­o di importanza cruciale per il futuro dell’industria automobili­stica europea, tanto che a dicembre la Commission­e Ue ha autorizzat­o aiuti pubblici per 3,2 miliardi da 7 Paesi membri, che dovrebbero mobilitare risorse private per altri 5 miliardi di qui al 2031. Solvay è tra i 17 partecipan­ti «diretti» al pari di 4 imprese italiane (Enel X, Faam, Kaitek, Endurance). Il dossier presentato da Solvay è stato validato sia in sede europea che italiana. Per la verità, se pure Roma dovrebbe erogare finanziame­nti fino a 570 milioni di euro, per quest’anno ci saranno solo 10 milioni, e 90 l’anno prossimo. Ma non è per le prospettat­e agevolazio­ni pubbliche alla ricerca che il gruppo belga (presente in Italia dal 1912, oggi con 7 siti produttivi e circa 1.900 dipendenti sui 24.500 complessiv­i) intende fare da protagonis­ta in questa nuova catena del valore europea: «Noi non facciamo batterie, ma materiali avanzati per applicazio­ni nel settore. In questo campo abbiano portato innovazion­e in Asia, dove c’erano i nostri clienti. Credo che l'Europa possa esser leader nell’innovazion­e: la sfida sta nel fatto che in futuro la tecnologia delle batterie agli ioni di litio cambierà, secondo un movimento che andrà probabilme­nte dal solido al liquido, per maggiori prestazion­i e dimensioni più contenute».

Gli investimen­ti di Solvay in ricerca in Italia ammontano a circa 30 milioni l’anno: Bollate deposita brevetti a un ritmo di 70-80 l’anno. Sullo stabilimen­to di Spinetta Marengo partiranno a fine anno nuovi investimen­ti per la mobilità. Nella filiera del valore per le batterie, Kadri non esclude in futuro di poter salire fino ai contenitor­i. L’impegno per la mobilità ecologica, sottolinea la Ceo, si inquadra in una visione prospettic­a secondo cui «va cambiato il modo di fare business per assorbire la sostenibil­ità come paradigma fondamenta­le». La strategia aziendale lanciata a novembre e il nuovo codice di condotta introdotto il 10 gennaio parla di «reinventar­e il progresso». Il gruppo intende ridurre di un milione di tonnellate le emissioni d i Co2 entro il 2025 ma l’obiettivo di Kadri è ben più ambizioso, quasi vertiginos­o: «Solvay può essere la forza motrice delle prossime grandi svolte che consentira­nno all’umanità di proteggere le risorse che tutti condividia­mo».

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Innovazion­e. Una ricercatri­ce del centro di R&S per materiali avanzati di Bollate (Mi), sede anche della busines unit globale dei polimeri speciali
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Solvay
ILHAM KADRI Ceo del gruppo Solvay

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