PopBari, i sindacati chiedono la rimozione dei direttori di filiale
Previsto per fine febbraio, primi di marzo, il piano dei commissari straordinari della Popolare su personale, esuberi e assetto delle filiali. A seguire i passaggi che porteranno all’assemblea straordinaria dei soci per l’esame di tutte le misure relative a trasformazione in società per azioni, ricapitalizzazione, approvazione del bilancio 2019. E ancora prima, da metà febbraio in avanti , la nomina del nuovo direttore generale, con cui marcare ulteriormente la discontinuità con la governance precedente. Un vero e proprio mantra quello della discontinuità ripetuto, ancora ieri pomeriggio, dai rappresentanti sindacali (Cgil-Cisl e Uil e due sigle autonome) che hanno incontrato i commissari straordinari. Chiedono discontinuità nella gestione delle politiche del personale, soprattutto discontinuità commerciale, cioè evitare quella che definiscono la “pressione” messa in atto in passato per mantenere e recuperare la clientela.
Su perimetro e contenuti del piano industriale in tema di personale e assetto delle filiali nessun dettaglio da parte dei commissari straordinari, che rinviano alla conclusione della due diligence. I sindacati, a loro volta, insieme alla “consapevolezza” delle difficoltà del gruppo e della necessità di rilanciare il rapporto con il territorio e di recuperare redditività, non sono andati oltre. Hanno infatti chiesto che tutto avvenga nel rispetto degli istituti di tutela contrattuale del personale escludendo mobilità selvaggia, e puntando solo su quella volontaria. Dunque un incontro interlocutorio quello di ieri: solo quando le organizzazioni sindacali verranno riconvocate per l’esame del piano - quando cioè si conosceranno i numeri individuati dai commissari su esuberi di personale e sportelli da chiudere o da accorpare - si capirà per intero la portata della manovra che coinvolgerà i dipendenti ed il modello di banca che si andrà delineando. I sindacati rivedranno i commissari a fine febbraio, inizi di marzo, e capiranno allora i margini di manovra. «Ci è stato detto -spiega Stella Sanseverino, responsabile della segreteria del coordinamento regionale First-Cisl e del coordinamento Popolare Bari - che il rilancio della banca passa per il rilancio della redditività e che sarà necessario intervenire su esuberi e sportelli. Ma non vogliamo decisioni draconiane, vogliamo una diversa organizzazione del personale che ha portato impiegati senza responsabilità per quello che è accaduto a risponderne alla clientela, vogliamo un management all'altezza della sfida e che sia diverso da quello che si è distinto in queste forme di pressione commerciale. È intollerabile che la rete abbia ancora oggi responsabili di filiale che si sono distinti negativamente».Sul punto i commissari avrebbero aperto alla possibilità di qualche manager esterno, ma solo in ordine alle attività di controllo e alla direzione generale del commerciale, scelta giudicata indispensabile per rimettere la banca in condizione di ritornare alla redditività.
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