Democratici alla Casa Bianca Sanders e Buttigieg si rafforzano
Il senatore del Vermont batte di poco il giovane ex sindaco dell’Indiana Sempre più indietro (anche nei sondaggi) il moderato Joe Biden
Il vecchio e il bambino. Bernie Sanders e Pete Buttigieg, sono i due nomi che emergono dal voto delle primarie in New Hampshire come front runners della corsa alla nomination democratica. Ma i margini sono risicati. Non c’è un vincitore assoluto. In un partito frammentato, in cui è in corso un assestamento per decidere se incarnerà gli ideali della sinistra radicale o invece l’anima centrista più moderata vicina all’establishment.
La prima notizia è che dopo i pasticci dell’Iowa per il conteggio dei voti questa volta si è riusciti a trovare un vincitore. Sanders, il senatore del Vermont, con il 90% dei voti scrutinati è al primo posto con il 25,8% dei consensi. Tallonato a poca distanza dal giovane astro emergente Buttigieg, al secondo exploit nelle urne con il 24,4%. Sempre più popolare, più che una meteora ormai.
La seconda notizia è che la senatrice Amy Klobuchar, la senatrice formichina del Minnesota, l’ape operaia sempre presente al Senato, firmataria del maggior numero di proposte di legge, molte bipartisan, nella Camera Alta, anima dialogante del partito democratico, è arrivata al terzo posto con il 19,8% dei voti. È stata 23 volte in New Hampshire durante la campagna elettorale. I risultati si vedono. Ha superato l’altra candidata donna Elizabeth Warren, esponente con Sanders della sinistra del partito ferma al 9,3% dei consensi, che con lei aveva ricevuto l’endorsement del New York Times, ma da posizioni invertite.
Klobuchar ha conquistato a sorpresa quasi il 20% dei voti, ed è a pochi punti percentuali di distanza da “WallStreetPete”, come in modo dispregiativo l’ex sindaco di South Bend viene chiamato dai sostenitori di Sanders, i giovani millennials adoranti del nonno rivoluzionario.
Sanders fa paura a Wall Street e alla Corporate America. L’ex potentissimo ceo di Goldman Sachs Lloyd Blankfein in un tweet ha definito la nomination del vecchio senatore indipendente «una rovina per l’economia americana». Ma i due candidati moderati Buttigieg e Klobuchar messi insieme hanno ricevuto oltre il 40% dei consensi. Non sarà facile per la sinistra del partito che lo sostiene conquistare l’altra metà del partito democratico, considerando anche i cattivi risultati di Warren.
Joe Biden, l’ex vice di Obama, in New Hamphisre è evaporato al quinto posto con appena l’8,4% dei voti. Dopo i risultati deludenti si è ritirato dalla corsa per la nomination Andrew Yang, l’imprenditore hi-tech di origine asiatica che voleva dare 1.000 dollari al mese a tutti gli americani per compensare le perdite di lavoro e di reddito derivanti dall’automazione.
Il New Hampshire è un piccolo stato, a Nord del Massachusetts di Boston e delle sue università. Accanto al verde e alle montagne del Vermont di Sanders.
Il successo di Sanders, che qui in qualche modo giocava in casa, era scontato. Ma è stato un successo di misura con Buttigieg che nelle ultime settimane ha recuperato 7-8 punti nei sondaggi: alle primarie del 2016 Sanders ottenne il 60% dei voti, Hillary Clinton il 37%, ma poi vinse le primarie democratiche scontentando tutti e perdendo la sfida più importante con Trump in un testa a testa incredibile nelle ultime ore.
Lo “stato di granito” come è chiamato il New Hampshire per le tante miniere, ha solo 1,3 milioni di abitanti, al 90% bianchi – mancano i voti degli afroamericani e dei Latinos che esprimono in termini numerici più voti dei bianchi - un governatore repubblicano e un peso tutto sommato limitato nella corsa per la nomination democratica perché assegna solo 24 delegati, più 9 superdelegati (quelli nominati dal partito) sui quasi 4mila che voteranno alla convention democratica di luglio in Wisconsin il candidato che sfiderà Trump.
I prossimi due turni delle primarie