Il Sole 24 Ore

E Bloomberg prepara la sfida

- Dal nostro corrispond­ente —Ri.Ba.

Dopo la débâcle democratic­a nell’Iowa Mike Bloomberg ha raddoppiat­o la spesa televisiva negli spot elettorali. La sua campagna pubblicita­ria è la più costosa della storia per un democratic­o. Forte di un miliardo di dollari suoi che l’editore ex sindaco di New York ha deciso di investire nell’impresa: ha già speso 350 milioni. Vada come vada. Il 3 marzo Bloomberg scenderà in campo nel primo Super Martedì delle primarie, dove si vota in 15 stati e sono in gioco molti delegati.

Secondo un sondaggio Gallup tra i piccoli e medi imprendito­ri Usa, Bloomberg tra i candidati democratic­i è l’unico che potrebbe battere Trump (52% contro 48%). Trump lo sa e sa che Bloomberg potrebbe far man bassa di consensi tra i moderati. E su Twitter ha cominciato ad attaccarlo. Ha pubblicato una foto di loro due su un campo da golf. Lo chiama Mini Mike, in riferiment­o alla bassa statura e al nome del cattivo del film Austin Powers, Mini-Me: «Mini Mike is a short ball (very) hitter. Tiny club head speed», che in italiano, con un gioco di parole, ambiguo e un po’ greve, potrebbe essere tradotto più o meno così: «Colpisce la palla (molto) corta. La velocità con cui la colpisce è propria di una mazza piccola». si svolgerann­o in Nevada (22 febbraio) e in South Carolina (29 febbraio), stati nei quali Biden dovrebbe riprendere un po’ quota secondo i sondaggi.

La battaglia per la nomination è ancora tutta aperta. In attesa del primo Super Martedì del 3 marzo dove si voterà in 15 stati, tra cui California e Texas che esprimono il numero maggiore di delegati, quando scenderà in campo Michael Bloomberg, il miliardari­o filantropo, ex repubblica­no, sindaco di New York per tre mandati, che ha preso la tessera democratic­a dopo due anni di presidenza Trump. Forse solo allora si potrà capire chi emergerà nella corsa per conquistar­e la leadership del frammentat­o partito democratic­o. E solo allora si potrà capire se il vecchio senatore 78enne Bernie Sanders, il nonno rivoluzion­ario, avrà qualche chance di battersi con il suo antitetico rivale Donald J. Trump, che da perfetto outsider come lui quattro anni fa conquistò la Casa Bianca.

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