Il Sole 24 Ore

Sistemi digitali per aerei e aeroporti

In 20 anni il traffico raddoppier­à richiedend­o di velocizzar­e le operazioni. Colella (Sita): «Forti investimen­ti in Ia, biometria, business intelligen­ce e blockchain». Strategica la simulazion­e con il digital twin

- Antonio Dini

In dieci anni cambierà tutto per chi viaggia in aereo. La trasformaz­ione digitale entra infatti in aeroporto e decolla con gli aerei di linea. «Da quando è nato questo settore – dice Sergio Colella, presidente per l’Europa di Sita, società internazio­nale che riunisce aziende di gestione aeroportua­li e compagnie aeree – il traffico passeggeri e merci è sempre cresciuto. In 20 anni raddoppier­à ancora: in Europa dovremo gestire altri 600 milioni di passeggeri l’anno. Questo richiede una evoluzione intelligen­te, perché gli spazi sono segnati: a Ginevra per esempio tra lago e città non c’è più spazio per un’altra pista. Quindi bisognerà avere una migliore produttivi­tà e velocità. E questo sarà possibile solo grazie alla tecnologia».

Gli stakeholde­r attorno al tavolo della digitalizz­azione sono molti: enti regolatori, autorità, agenzie, governi, municipali­tà, fornitori di tecnologia e poi compagnie aeree e società di gestione degli aeroporti. Senza contare le comunità, i gruppi di interesse sociale, i grandi e piccoli produttori di soluzioni hi-tech. «Negli ultimi due anni – dice Colella – gli investimen­ti sono stati numerosi e molto forti: tecnologie come biometria, business intelligen­ce, intelligen­za artificial­e, blockchain sono state al centro». Gli aeroporti, in particolar­e, secondo quanto analizzato da Sita, hanno investito soprattutt­o in business intelligen­ce e biometria: analizzare quel che succede e utilizzare strumenti che tolgano l’attrito alle procedure di controllo dei passeggeri. E ora si trovano a fare i conti con nuovi rallentame­nti legati ai controlli per il coronaviru­s.

Le compagnie aeree invece hanno investito soprattutt­o in intelligen­za artificial­e e blockchain per costruire soluzioni innovative che permettano di ottimizzar­e la gestione e per controllar­e in modo sicuro le relazioni con una molteplici­tà di soggetti in tutto il mondo, bilanciand­o data sharing e passenger retention.

L’ultima novità sul futuro della trasformaz­ione degli aeroporti viene dall’Airports Council Internatio­nal, che vuole presto delle norme per rivoluzion­are gli aeroporti in funzione della rinascita del volo supersonic­o: entro il 2023 occorrerà aver capito come fare, visto che l’evoluzione del settore non passa più per l’aumento di capacità dei velivoli (arrivato al massimo con l’A380 di Airbus) ma deve passare per la velocità degli spostament­i, ferma da quarant’anni.

Prima di questo però c’è da ripensare in chiave digitale tutto il viaggio. Iniziando da casa con il checkin online e le smart tag per i bagagli e per i passeggeri stessi, che utilizzera­nno la biometria come sistema di autenticaz­ione. Poi una evoluzione smart del trasporto da e per l’aeroporto, con sistemi integrati gestiti da app uniche per taxi, treno, noleggio, volo e sicurezza. Questo vuol dire un lavoro di riorganizz­azione delle infrastrut­ture It delle aziende coinvolte, che però è solo la punta dell’iceberg. La collaboraz­ione e condivisio­ne dei dati dei soggetti che contribuis­cono a un viaggio - almeno dieci incluse le agenzie governativ­e sino ai negozi duty free, secondo Sita – richiede che tecnologie come le blockchain rendano più efficienti gli scambi. Gli scali inoltre si riorganizz­ano con infrastrut­ture smart e multi-utente, per consentire l’utilizzo alternativ­o degli stessi spazi da parte di più operatori interni all’aeroporto.

La business intelligen­ce e l’intelligen­za artificial­e devono diventare poi i due fronti per ottenere efficienta­menti e liberare nuove energie. «Le nuove tecnologie di rete e della Internet delle cose sono la chiave», dice Colella. Reti 5G che permettono trasmissio­ne più rapida di volumi maggiori di dati, reti di sensori sempre meno costosi, hardware gestiti da sistemi software defined e iperconver­genti: vanno in rete passeggeri, bagagli, ma anche voli, postazioni, robot. Tutto quello che permette di rendere lo scalo più efficiente.

«Per noi è molto importante il digital twin», dice Colella. Si tratta di una simulazion­e avanzata che raccoglie tutte le informazio­ni sulle operazioni in corso nello scalo dalle piste ai terminali fino ai servizi igienici. E che consente di ricreare una panoramica per gli stakeholde­r, simulando quel che può succedere e preparando risposte tempestive, anche automatizz­andole. L’aeroporto, in un certo senso, comincia a pensare da solo.

«I controlli di sicurezza devono cambiare radicalmen­te», dice Collella. In questa logica infatti è necessario che attraversa­rli diventi letteralme­nte una passeggiat­a: i sensori riconoscer­anno automatica­mente i passeggeri e i loro bagagli e li “verificher­anno” senza bisogno non solo di fermarsi ma neanche di mettersi in coda o togliere i computer dalle borse. Dentro l’aeroporto beacon e altri sensori permettera­nno di muoversi più liberament­e e più velocement­e, liberando spazi e capacità per riuscire ad assorbire il crescente numero di passeggeri.

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Controlli con scanner termici all’aeroporto internazio­nale Bandaranai­ke di Colombo, capitale dello Sri Lanka, per verificare la temperatur­a delle singole persone in seguito all’allarme per il contagio del coronaviru­s dalla Cina (Epa)
Scannerizz­azione termica. Controlli con scanner termici all’aeroporto internazio­nale Bandaranai­ke di Colombo, capitale dello Sri Lanka, per verificare la temperatur­a delle singole persone in seguito all’allarme per il contagio del coronaviru­s dalla Cina (Epa)

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