Sistemi digitali per aerei e aeroporti
In 20 anni il traffico raddoppierà richiedendo di velocizzare le operazioni. Colella (Sita): «Forti investimenti in Ia, biometria, business intelligence e blockchain». Strategica la simulazione con il digital twin
In dieci anni cambierà tutto per chi viaggia in aereo. La trasformazione digitale entra infatti in aeroporto e decolla con gli aerei di linea. «Da quando è nato questo settore – dice Sergio Colella, presidente per l’Europa di Sita, società internazionale che riunisce aziende di gestione aeroportuali e compagnie aeree – il traffico passeggeri e merci è sempre cresciuto. In 20 anni raddoppierà ancora: in Europa dovremo gestire altri 600 milioni di passeggeri l’anno. Questo richiede una evoluzione intelligente, perché gli spazi sono segnati: a Ginevra per esempio tra lago e città non c’è più spazio per un’altra pista. Quindi bisognerà avere una migliore produttività e velocità. E questo sarà possibile solo grazie alla tecnologia».
Gli stakeholder attorno al tavolo della digitalizzazione sono molti: enti regolatori, autorità, agenzie, governi, municipalità, fornitori di tecnologia e poi compagnie aeree e società di gestione degli aeroporti. Senza contare le comunità, i gruppi di interesse sociale, i grandi e piccoli produttori di soluzioni hi-tech. «Negli ultimi due anni – dice Colella – gli investimenti sono stati numerosi e molto forti: tecnologie come biometria, business intelligence, intelligenza artificiale, blockchain sono state al centro». Gli aeroporti, in particolare, secondo quanto analizzato da Sita, hanno investito soprattutto in business intelligence e biometria: analizzare quel che succede e utilizzare strumenti che tolgano l’attrito alle procedure di controllo dei passeggeri. E ora si trovano a fare i conti con nuovi rallentamenti legati ai controlli per il coronavirus.
Le compagnie aeree invece hanno investito soprattutto in intelligenza artificiale e blockchain per costruire soluzioni innovative che permettano di ottimizzare la gestione e per controllare in modo sicuro le relazioni con una molteplicità di soggetti in tutto il mondo, bilanciando data sharing e passenger retention.
L’ultima novità sul futuro della trasformazione degli aeroporti viene dall’Airports Council International, che vuole presto delle norme per rivoluzionare gli aeroporti in funzione della rinascita del volo supersonico: entro il 2023 occorrerà aver capito come fare, visto che l’evoluzione del settore non passa più per l’aumento di capacità dei velivoli (arrivato al massimo con l’A380 di Airbus) ma deve passare per la velocità degli spostamenti, ferma da quarant’anni.
Prima di questo però c’è da ripensare in chiave digitale tutto il viaggio. Iniziando da casa con il checkin online e le smart tag per i bagagli e per i passeggeri stessi, che utilizzeranno la biometria come sistema di autenticazione. Poi una evoluzione smart del trasporto da e per l’aeroporto, con sistemi integrati gestiti da app uniche per taxi, treno, noleggio, volo e sicurezza. Questo vuol dire un lavoro di riorganizzazione delle infrastrutture It delle aziende coinvolte, che però è solo la punta dell’iceberg. La collaborazione e condivisione dei dati dei soggetti che contribuiscono a un viaggio - almeno dieci incluse le agenzie governative sino ai negozi duty free, secondo Sita – richiede che tecnologie come le blockchain rendano più efficienti gli scambi. Gli scali inoltre si riorganizzano con infrastrutture smart e multi-utente, per consentire l’utilizzo alternativo degli stessi spazi da parte di più operatori interni all’aeroporto.
La business intelligence e l’intelligenza artificiale devono diventare poi i due fronti per ottenere efficientamenti e liberare nuove energie. «Le nuove tecnologie di rete e della Internet delle cose sono la chiave», dice Colella. Reti 5G che permettono trasmissione più rapida di volumi maggiori di dati, reti di sensori sempre meno costosi, hardware gestiti da sistemi software defined e iperconvergenti: vanno in rete passeggeri, bagagli, ma anche voli, postazioni, robot. Tutto quello che permette di rendere lo scalo più efficiente.
«Per noi è molto importante il digital twin», dice Colella. Si tratta di una simulazione avanzata che raccoglie tutte le informazioni sulle operazioni in corso nello scalo dalle piste ai terminali fino ai servizi igienici. E che consente di ricreare una panoramica per gli stakeholder, simulando quel che può succedere e preparando risposte tempestive, anche automatizzandole. L’aeroporto, in un certo senso, comincia a pensare da solo.
«I controlli di sicurezza devono cambiare radicalmente», dice Collella. In questa logica infatti è necessario che attraversarli diventi letteralmente una passeggiata: i sensori riconosceranno automaticamente i passeggeri e i loro bagagli e li “verificheranno” senza bisogno non solo di fermarsi ma neanche di mettersi in coda o togliere i computer dalle borse. Dentro l’aeroporto beacon e altri sensori permetteranno di muoversi più liberamente e più velocemente, liberando spazi e capacità per riuscire ad assorbire il crescente numero di passeggeri.