Il Sole 24 Ore

Tassazione dei colossi digitali, attesi 100 miliardi di dollari

- —Gi.L.

La riforma della tassazione sugli utili dei colossi multinazio­nali, pensata per il settore digitale dall’Ocse, potrebbe generare nel suo insieme fino al 4% in più di entrate da imposte, pari a circa 100 miliardi di dollari ogni anno. Sono queste le stime appena rese note proprio dall’Ocse.

L’analisi è stata diffusa sulla scia dell’accordo raggiunto a fine gennaio da 137 Paesi impegnati da anni nelle trattative sulla tassazione delle multinazio­nali - per arrivare a un’intesa entro dine 2020. Anche se va ricordato che l’approccio degli Stati Uniti potrebbe ostacolare il risultato del negoziato.

La riforma si basa su due pilastri: il primo mira a distribuir­e il diritto di imposizion­e sulle società non solo in funzione della presenza fisica sui territori nazionali, ma in base all’attività che realizzano in tali territori. Questo permettere­bbe a numerosi Stati di tassare i giganti della rete, come Google, Amazon, Facebook e Apple. Il secondo pilastro consiste invece nel fissare un livello minimo di imposizion­e pari al 12,5%, per ridurre la concorrenz­a fiscale tra Stati ed evitare il trasloco fatto con l’obiettivo di sfruttare queste differenze da parte delle multinazio­nali.

L’accordo tra Paesi prevede un livello minimo di imposizion­e fissato al 12,5%

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