Conte: in aprile lo scudo normativo per asset strategici
Ma Palazzo Chigi precisa: il premier favorevole ai tavoli misti chiesti da Pd e Iv Il presidente del Consiglio conferma: ad aprile lo scudo per le imprese strategiche
«I più preziosi asset di questo Paese vanno protetti con ogni mezzo. Sarà possibile lavorare in questa direzione a partire dal primo provvedimento di aprile cui stiamo lavorando». Lo ha detto il Conte nel corso di un’informativa alla Camera. Il premier ha tra l’altro aggiunto che il governo incrementerà il sostegno alla liquidità e al credito «con stanziamenti aggiuntivi non inferiori ai 25 miliardi già stanziati con il primo decreto».
«Del senno del poi son piene le fosse». Giuseppe Conte, nella sua prima informativa urgente alla Camera dallo scoppio dell’epidemia di coronavirus, usa il proverbio citato da Manzoni nei Promessi sposi per invitare a posticipare ogni valutazione sull’operato del Governo davanti a «una sfida senza precedenti, sanitaria, economica e sociale». «La storia domani ci giudicherà, verrà il tempo dei bilanci, tutti avranno la possibilità di sindacare», assicura il premier. «Ma oggi è il tempo dell’azione e della responsabilità».
Conte gioca soprattutto in difesa. Esordisce commosso ammettendo la «prova durissima» che il Paese sta affrontando, i «giorni terribili per la comunità nazionale». L’Aula di Montecitorio, con un sesto dei deputati per gruppo, molti con mascherine e guanti, accoglie con un lungo applauso il passaggio che il premier dedica alle vittime e in particolare a Bergamo: «Non avremmo mai pensato, qui, di questi tempi, di guardare immagini in cui sfilano file di autocarri dell’Esercito carichi di bare dei nostri concittadini».
Ma da Conte non arriva quella mano tesa alle opposizioni che alcuni si aspettavano. Si dice «consapevole della necessità di un doveroso coinvolgimento del Parlamento» e ricorda come nel decreto legge appena approvato dal Consiglio dei ministri si preveda l’obbligo per l’Esecutivo di riferire ogni 15 giorni alle Camere. Non fa però cenno all’esigenza di un dialogo con il centrodestra. Nel suo intervento il leghista Guido Guidesi, di Codogno, glielo fa notare: «Non si può soltanto chiedere di evitare le polemiche». E dalla maggioranza i capigruppo del Pd, Graziano Delrio, e di Italia Viva, Maria Elena Boschi, lanciano un appello chiaro alla collaborazione. «Il Governo apra tavoli costanti e permanenti con l’opposizione sui temi fondamentali: uniti nella responsabilità», scandisce Delrio, in linea con la richiesta di «concordia operativa» giunta martedì da Goffredo Bettini, consigliere del segretario Zingaretti, e condivisa da Dario Franceschini.
Conte non può sottrarsi, visti anche iripetutirichiamidelpresidenteMattarella all’unità. «È assolutamente favorevole alla proposta», confermano in serata da Palazzo Chigi. Ma è chiara la resistenzadifondo:iltimorechedietro l’operazionepossacelarsil’ombradiun governissimo. E di una defenestrazione. Alla Camera il premier preferisce concentrarsisull’emergenzaesullavorosvolto.Garantiscechegliinterventisi sono basati sulle valutazioni del comitatotecnico-scientifico.Difendeilricorso ai Dpcm («Lo strumento giuridico più idoneo, perché agile e flessibile»). Ammetteladifficoltàdireperireguanti e mascherine, perché «la produzione è dislocata prevalentemente all’estero». Snocciola i dati dello sforzo sugli ospedali, la call per medici e infermieri.
Riconosce infine la sofferenza di famiglie e imprese, la recessione che ci aspetta.AlDl“curaItalia”da25miliardi ne seguirà un altro di almeno pari entità «per incrementare il sostegno al credito e alla liquidità». Saranno lì le norme sul golden power per «proteggere con ogni mezzo i più preziosi asset di questo Paese». Ma per la ricostruzione serve che l’Europa marci subito compattasulpianosanitarioedeconomico. È a Bruxelles che si gioca la partita cruciale. «L’Italia lavora alla creazione di strumenti di debito comuni dell’Eurozona», dice Conte. Misure straordinarie per una crisi straordinaria. Non cita il divisivo Mes, su cui Matteo Salvini e Giorgia Meloni alzano le barricate.