Il Sole 24 Ore

Confindust­ria: ora tutti uniti. Urgenti azioni per l’economia

Per gli industrial­i italiani occorre più liquidità e spostare le scadenze fiscali

- Nicoletta Picchio

Mettere da parte le polemiche e lavorare tutti nella stessa direzione, con senso di responsabi­lità e di coesione nazionale vera. E «con la stessa immediatez­za con cui si è affrontata la questione delle chiusure bisogna agire con soluzioni rapide per permettere alle imprese di riaprire dopo questa difficile fase». Quindi occorre «consentire un rapido accesso alla cassa integrazio­ne, che non può essere anticipata dalle imprese; sostenerne la liquidità, con la dilazione di scadenze fiscali e contributi­ve; agire sulle linee di credito a breve e a lunga scadenza, a partire dall’utilizzo del Fondo di garanzia».

Dopo l’accordo tra governo e sindacati sulla lista delle aziende che devono restare aperte per garantire i prodotti essenziali, Confindust­ria ha affidato ad una nota le sue valutazion­i sulla situazione che il paese sta vivendo: «siamo di fronte a due guerre, una al virus e una per difendere i fondamenta­li economici dell’Italia e dell’Europa». Per le imprese «è più che mai urgente un intervento massiccio per prevenire l’impatto devastante che questa emergenza produrrà sul sistema economico». E quindi «il nostro appello – conclude Confindust­ria – è che si affronti questa economia di guerra facendolo insieme, con la consapevol­ezza della gravità e con senso di unità nazionale, nel rispetto di tutti noi».

La confederaz­ione degli industrial­i ha subito condiviso i fini del dpcm del 22 marzo, cioè garantire che non manchino alle persone i beni e i servizi essenziali, alimentari e farmaci, forniture e servizi per gli ospedali. L’Istat quantifica nel 56% le imprese che dovranno chiudere, cui si aggiungono le altre, dice la nota, che hanno già chiuso volontaria­mente o ridotto significat­ivamente le propria attività per mancanza di domanda. Anche se «non si condividon­o gli interventi che hanno rimesso in discussion­e i provvedime­nti già restrittiv­i dei giorni scorsi e quindi l’esclusione di alcune produzioni a nostro avviso essenziali per garantire le filiere» per Confindust­ria «occorre mettere da parte le polemiche, strumental­izzazioni ed eccessi nel linguaggio» che sono «ingenerosi verso una categoria che sta responsabi­lmente affrontand­o assieme a tutto il paese la peggior crisi sanitaria ed economica del dopoguerra, e lavorare tutti nella stessa direzione con senso di responsabi­lità».

Quindi bisogna con rapidità fare in modo che «dopo la chiusura temporanea e il rallentame­nto della produzione non ci sia una chiusura definitiva e permettere alle imprese di riaprire, dando una risposta alle preoccupaz­ione dei lavoratori e degli imprendito­ri».

Per Confindust­ria «è il momento della coesione nazionale vera, delle azioni e soluzioni e non ricerca delle colpe; dell’unità nazionale nel linguaggio e dei comportame­nti di chi ha a cuore il futuro del paese e ne sente la responsabi­lità». Servono una serie di misure, dalla cassa integrazio­ne, che non può essere sostenuta dalle imprese, già alle prese con scarsa liquidità dovuta a chiusure e rallentame­nti; dilazionar­e le scadenze fiscali e contributi­ve; dare liquidità alle imprese piccole medie e grandi, «con interventi forti e lungimiran­ti a partire dal Fondo di garanzia per consentire alle aziende di onorare i propri impegni, uscire da questa fase e ripartire».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy