Ducati e Lamborghini, intese per evitare la Cig
Anticipazione e integrazione della cassa integrazione Covid-19, possibilità di utilizzare ferie e permessi dell’anno, utilizzo a debito della banca ore, welfare aggiuntivo per chi ha anziani e figli a casa: sono i punti chiave degli accordi sottoscritti da Fim, Fiom e Uilm a Bologna, prima in Ducati e ora in Lamborghini. Nelle fabbriche della motor valley emiliana, ma anche nel distretto del packaging, si cerca una pax sociale per salvaguardare non solo la salute ma anche i redditi dei lavoratori, «evitando il più possibile la Cig, che ha un impatto livellante che penalizza molto chi gode di alte retribuzioni come le nostre tute blu», spiega Michele Bulgarelli, segretario Fiom Bologna. L’intesa sottoscritta in Ducati Motor per gestire le tre settimane di chiusura fino 3 aprile prevede l’anticipazione da parte dell’azienda degli importi della Cig introdotta dal “Cura Italia”; la maturazione integrale (a prescindere dal numero di giorni di cassa) di ferie, permessi, 13esima; un’integrazione di 10 euro lordi per ogni giorno di cassa; la possibilità (su base volontaria) di utilizzare ferie e permessi del 2020 e anche 80 ore del 2021 al posto della Cig, nonché fino a 80 ore di “permessi speciali” (la 13esima riconvertita in ore extra retribuite) e fino a 40 ore a debito della banca ore (con recupero entro il 2021), per ridurre l’effetto degli ammortizzatori sulla retribuzione; l’anticipo nella prossima busta paga del premio di luglio; l’implementazione, sulla piattaforma di welfare aziendale, di servizi aggiuntivi a domicilio per la cura di bambini e anziani e un’assicurazione covid-19 per tutti i dipendenti. «L’accordo raggiunto in Faac (la multinazionale dei cancelli, ndr) e quello alla firma in queste ore in Lamborghini ricalcano il modello Ducati, con integrazioni della Cig ancora più generose», anticipa Bulgarelli. Sulla stessa scia le strategie dei big della packaging valley, da Gd-Coesia (scelta osteggiata ieri da Usb) a Ima e Marchesini, che seppur a ritmo ridotto tengono aperti gli impianti e stanno cercando di evitare l'apertura della Cig (e quindi danno economico per i dipendenti) attraverso ferie, permessi, banca ore e smart working.