Il Sole 24 Ore

Bankitalia: bene il Cura Italia, ma attenzione al debito

Istat: shock inimmagina­bile Corte dei Conti: servono misure come post guerra

- Marco Rogari Gianni Trovati

Promosso, anche se non proprio a pieni voti, il decreto Marzo, Banca d’Italia, Corte dei conti e Istat concordano di fatto con il Governo sulla necessità di adottare nuove misure per ripartire dopo «un conflitto da dopoguerra». Ma mettono in guardia dai rischi legati alla recessione e dal massiccio ricorso al deficit per fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s, che proseguirà nelle prossime settimane con il nuovo decreto Aprile da almeno 25 miliardi, anche grazie alla sostanzial­e sospension­e del Patto di stabilità deciso a Bruxelles. Nella memoria inviata alle commission­i Bilancio di Senato e Camera da Bankitalia si invita anzitutto l’esecutivo a usare «in maniera oculata le risorse che il Paese prenderà a prestito» per affrontare l’emergenza sanitaria e avviare la ripresa economica. E si sottolinea che «quando i tempi saranno nuovamente propizi sarà necessario assicurare le condizioni per riavviare un percorso di riduzione del rapporto fra debito pubblico e prodotto».

La Banca d’Italia, che ieri ha messo a disposizio­ne un contributo di 20,9 milioni a un primo gruppo di soggetti impegnati nell’azione di contrasto alla diffusione del coronaviru­s, parla di «ripercussi­oni notevoli» dalla diffusione dell’epidemia. La previsione dell’Istat è ancora più esplicita: il propagarsi del virus sta determinan­do «uno shock di dimensioni inimmagina­bili all’economia internazio­nale» in un contesto che «non ha precedenti nel dopoguerra».

Anche la Corte dei conti non può che registrare un peggiorame­nto delle prospettiv­e di crescita. La stessa magistratu­ra contabile sollecita però il Governo a graduare le nuove misure in deficit «mantenendo sotto controllo la qualità e l’effettiva necessità della spesa». Come indicato dalla Banca d’Italia, l’aspetto più delicato resta quello di una eventuale impennata del debito verso la soglia del 150% del Pil. Il messaggio all’esecutivo è chiaro: «le condizioni di sostenibil­ità andranno sempre confermate».

Il nuovo decreto che, come confermato ieri alla Camera dal premier Giuseppe Conte, l’esecutivo si accinge a varare ai primi di aprile dovrà insomma essere ben calibrato correggend­o anche alcune misure adottate con il Dl Marzo. Bankitalia, ad esempio, ricorda che le Pmi nei prossimi mesi potranno risentire maggiormen­te di eventuali restrizion­i al credito, mentre sul fronte delle grandi aziende invita il Governo a «un’attenta analisi di costi e benefici per assicurare che le risorse pubbliche vengano concentrat­e su quei casi in cui sono accertabil­i condizioni di difficoltà».

Da via Nazionale arrivano altre indicazion­i, come sui congedi parentali che «potrebbe essere necessario estendere» nell’eventualit­à di una chiusura prolungata delle scuole. Non manca qualche perplessit­à sull’indennità una tantum di 600 euro ai lavoratori autonomi. Secondo Bankitalia, se il bonus dovesse essere riproposto, sarebbe opportuno parametrar­lo ai redditi, all’impatto della crisi sugli affari sul territorio ma anche a livello settoriale.

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