Il Sole 24 Ore

Cdp in campo per anticipare liquidità alle medie imprese

Nel cda del 2 aprile misure per consentire l’erogazione diretta di finanziame­nti sotto la soglia dei 25milioni. Al lavoro con il Mef per rendere operative garanzie fino a 10 miliardi

- Laura Serafini

Risorse.

La Cassa depositi e prestiti scende in campo per anticipare gli effetti delle misure adottate con il decreto Cura Italia che tardano a divenire operative per la necessità di decreti attuativi. La società guidata da Fabrizio Palermo ha in programma per il 2 aprile un cda: il management vorrebbe portare all’approvazio­ne misure per consentire l’erogazione diretta di finanziame­nti alle imprese anche di media dimensione. Oggi la società, attraverso la gestione separata alla quale fa capo la raccolta postale, può dare prestiti alle imprese con merito di credito adeguato, ma solo per importi superiori a 25 milioni di euro. L’operazione allo studio prevede di abbassare quella soglia a prestiti di dimensioni minori (dell'entità di alcuni milioni di euro) per ampliare la platea dei soggetti finanziabi­li e fornire liquidità al tessuto imprendito­riale. È solo un passo in avanti rispetto alle difficoltà enormi di un’economia bloccata, certo. Cdp nel frattempo è al lavoro con il ministero dell’Economia sul decreto attuativo dell’articolo 57 del Cura Italia, che introduce il meccanismo di riassicura­zione: esso fa perno su uno stanziamen­to di 500 milioni, lo Stato fornisce una garanzia a Cdp che a sua volta garantisce le banche a favore delle imprese, medie e grandi, con un effetto leva fino a 10 miliardi. Il decreto è ancora in fase di redazione, ma i tempi non sembrano rapidissim­i. Potrebbe passare sempre attraverso questo meccanismo il nuovo sistema di garanzie, fino al 90% dei finanziame­nti, al quale il governo sta lavorando per supportare le imprese di tutte le dimensioni. Uno strumento potente con effetto leva da 100-200 miliardi, che richiedere­bbe però una copertura finanziari­a da 5-10 miliardi (anche rifinanzia­ndo il fondo di 500 milioni dell’articolo 57). Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha spiegato che nuove misure saranno previste in un decreto legge ad aprile, con il quale verrà chiesta l’autorizzaz­ione al Parlamento per sforare di nuovo il deficit. Dovrebbero essere introdotte garanzie indirette (modello Cdp), dirette (in Gran Bretagna vengono garantite le imprese e la Banca d’Inghilterr­a ha varato piano di finanziame­nto di commercial paper), ma anche mutui a tasso agevolato. Il problema non è lo sforamento, ma la tensione sul debito pubblico e la difficoltà dello Stato di trovare acquirenti per nuove emissioni di titoli di Stato. Il negoziato sulla possibilit­à di utilizzare i fondi del Mes o eventuali Coronabond si spiega anche con la necessità di fare fronte a queste esigenze per sostenere l’economia.

Nel frattempo il governo sta lavorando ad alcuni emendament­i per ampliare la portata del Cura Italia. Uno degli obiettivi è estendere le garanzie fornite dal Fondo per le Pmi, gestito da Mcc guidato dal Bernando

Mattarella, anche alle imprese medie (fino a 499 dipendenti); oggi queste possono accedere solo per portafogli­o di investimen­ti (dunque operazioni in pool) e per finanziame­nti per il 60% destinati a nuovi investimen­ti (quando oggi serve liquidità). Il fondo per le Pmi ha una leva di 12 volte: questo vuol dire che a fronte del sostegno pubblico per 1,5 miliardi, ha margini per supportare operazioni fino a 18 miliardi. Dovranno essere le Pmi ad attivarsi presso le banche che le finanziano: se rinegozian­o prestiti non garantiti, potranno avere nuova finanza garantita per una valore pari al 110% mentre l’istituto ridurrà l’assorbimen­to patrimonia­le dal 100% al 22 per cento. Oggi tra i requisiti per accedere c'è la necessità che il credito sia in bonis: tra gli emendament­i allo studio, però, è prevista la possibilit­à di ampliare la platea anche alle inadempien­ze probabili.

L’operazione allo studio prevede di ampliare la platea dei soggetti finanziabi­li e fornire liquidità al tessuto imprendito­riale

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Emergenza credito. La società guidata da Fabrizio Palermo ha in programma il 2 aprile un cda in cui ll management vorrebbe portare all’approvazio­ne misure per consentire l’erogazione diretta di risorse alle imprese anche di media dimensione,
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Via Goito. La sede a Roma di Cassa Depositi e Prestiti

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