Un algoritmo che ha evitato le perdite
Ecco come il fondo Euklid è riuscito a uscire indenne dal tonfo dei mercati
Vedere allo scoperto il mercato azionario poco prima di un tracollo “monstre” è come vincere alla lotteria. Ma nel caso del fondo Euklid più che il “fattore C” ha contato il “fattore M” dove M sta per matematica. «Non è il flusso di notizie a determinare la nostra strategia di investimento ma algoritmi di intelligenza artificiale» spiega il ceo Antonio Simeone. Sono stati gli algoritmi ad aumentare in maniera consistente la quota di posizioni corte all'interno del portafoglio a partire dallo scorso 11 febbraio: «Rispetto alla media abbiamo notato un incremento tra il 30 e il 50% in più delle posizioni ribassiste». Questo avveniva nelle settimane in cui gli indici azionari mettevano a segno rialzi importanti aggiornando i massimi storici sia a Wall Street sia in Europa. «In un primo momento ci siamo chiesti se stessimo sbagliando qualcosa» spiega Simeone. Il tracollo delle Borse innescato dal Coronavirus ha finito per dar ragione a quella che il 36enne manager ha ribattezzato come «l'equazione del panico». Il sistema che regola il posizionemento del fondo si basa su un'elaborazione di serie storiche che, nel caso dell'azionario Usa, vanno indietro anche di diversi decenni e che sono in grado di individuare micro e macro pattern nell'andamento degli indici e delle quotazioni. Variazioni di prezzo ricorrenti nel tempo che fotografano in qualche misura la psicologia degli investitori arrivando così a prevedere in che direzione si muoverà il mercato. Chiunque abbia visto “The big short”, il film che narra le vicende dei fondi hedge che puntarono contro il mercato immobiliare Usa prima dello scoppio della bolla, sa che vendere allo scoperto può essere un’attività estremamente snervante. Specie se le posizioni corte devono essere mantenute per settimane (se non mesi) prima che il crollo degli indici si concretizzi. Nel caso del fondo Euklid il periodo di stress è stato relativamente breve grazie agli algoritmi. Ma a fronte del mercato orso più spaventoso mai registrato finora qual’è stata la performance? «Per questioni regolamentari non possiamo fornire numeri precisi» spiega Simeone che tuttavia fa sapere che il saldo da inizio anno è positivo.
Partito due anni fa come una startup con una dotazione di 2 milioni di euro Euklid oggi può contare su asset in gestione per 40 milioni. Il team è tutto composto di giovani e giovanissimi con una formazione scientifica che operano tra Londra, dove ha sede la società, e Roma: «Con noi lavorano fisici, ingegneri, matematici, ricercatori che operano in base a un metodo completamente scientifico» spiega Simeone, 36 anni e due lauree (una in psicologia alla Sapienza e una in economia e finanza alla Luiss). Ad oggi la società può contare su 110 algoritmi diversi per classe di investimento con 70 varianti ciascuno. Il nome del fondo è balzato agli onori della cronaca perché fino ad aprile 2018 presieduto dall’attuale numero uno della Consob Paolo Savona. Prima della nomina a ministro degli affari esteri del governo Lega-5stelle Savona ha lasciato l’incarico di presidente (oggi rivestito da Elio Stocchi). Savona ha comunque mantenuto una quota intorno al 5% del fondo in cui lavora anche il figlio Pierfrancesco con l’incarico di brand director. Il fondo non ha partecipazioni in azioni italiane.