Lega all’attacco: 200 emendamenti Ma FdI e Forza Italia sono per il dialogo
Al di là delle dichiarazioni, di collaborazione per ora non c’è traccia
Ieri è stato solo un assaggio. Se ne è incaricato Guido Guidesi, il deputato leghista di Codogno costretto alla quarantena, che ha puntato l’indice contro il premier per non aver ascoltato le richieste disperate dei territori. Oggi sarà lo stesso Matteo Salvini a rispondere a Giuseppe Conte, nelle comunicazioni del premier al Senato. Al di là delle dichiarazioni, di collaborazione per ora non c’è traccia. E anche l’incontro promosso dal capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, con il resto della maggioranza per una cabina di regia con l’opposizione e accelerare così l’ok al decreto Cura Italia è finito (almeno per ora) in un nulla di fatto.
La maggioranza aveva proposto di concentrare in 50 il numero degli emendamenti di ciascun gruppo, ma il presidente dei senatori leghisti, Massimiliano Romeo, ha replicato dichiarando che il Carroccio ne aveva già pronti 200. Perfino sul calendario dei lavori è stato impossibile trovare l’intesa, e la decisione è stata rimessa al voto dell’Aula che si terrà sempre oggi. Una posizione intransigente, molto più di quella dei suoi alleati di centrodestra. Giorgia Meloni lo ha detto esplicitamente: «Noi vogliamo collaborare. Perché se è vero che stiamo in guerra noi non vogliamo disertare ma essere sul campo di battaglia». Ma questa collaborazione deve essere reciproca. Alla leader di FdI (così come a Guidesi) non è sfuggito il silenzio di Conte su questo punto. Senza reciprocità non può esserci però collaborazione. Un concetto ribadito nel corso dell’incontro a Palazzo Madama anche dalla vicepresidente dei senatori di FdI, Isabella Rauti, e per Forza Italia da Anna Maria Bernini.
I due partiti del centrodestra avevano mostrato disponibilità anche ad accettare l’eventuale contingentamento degli emendamenti al Cura Italia proposto dalla maggioranza. Ma a condizione che «ci sia un esplicito impegno del Governo – sottolinea Rauti – ad assorbiregiànelprossimoprovvedimento le nostre proposte attraverso ad esempio l’approvazione di ordini del giorno redatti come veri e propri emendamenti».Lostessohasostenuto Fi.«ContehaannunciatocheprestoarriveràinParlamentolapropostaperun nuovo scostamento - ricorda Bernini – che metterà a disposizione ulteriori risorse per un nuovo decreto Covid: se si decide assieme bene, siamo pronti a collaborare,mailGovernononpuòvenirci a dire approvate intanto il Cura Italia poi si vedrà». A discutere nel meritoperònonsièmaiarrivativistol’irrigidimento della Lega. Anche sul calendario nella successiva riunione della Capigruppo si è riproposto lo scontro. LegaeFdihannochiestocheContetornasse già nei prossimi giorni in Parlamento per riferire sul confronto sul Mes e più in generale con l’Europa («Questa è l’Europa degli egoismi» ha attaccato Meloni). Richiesta respinta dalla maggioranza. Tutti d’accordo invece sulla proposta del leghista Roberto Calderoli sulle modalità di voto: per garantire la distanza i senatori potranno occupare anche i posti nelle tribune destinate alla stampa e agli ospiti.