Il Sole 24 Ore

La Fnsi lancia l’allarme: «Problemi di tenuta per le aziende editoriali»

- —Andrea Biondi

L’invito al Governo è di prevedere ulteriori misure di sostegno per tutta la filiera dell’informazio­ne. Ed è un’indicazion­e che ha il carattere dell’urgenza, per mettere in campo interventi che «possano garantire la sopravvive­nza delle aziende» messa a rischio dall’emergenza Covid-19 e dall’inevitabil­e ripercussi­one sul mercato pubblicita­rio.

Il tema è stato al centro del colloquio in videoconfe­renza fra Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazion­e nazionale della Stampa (Fnsi) e il sottosegre­tario con delega all’Editoria, Andrea Martella. Un interlocut­ore, quest’ultimo, che nei giorni scorsi ha sottolinea­to il ruolo centrale dell’informazio­ne di qualità, tanto più in un momento emergenzia­le come quello che stiamo vivendo e che può fare – come in parte sta accadendo – da eccellente brodo di coltura per le fake news.

Questa fase di emergenza, ha osservato Lorusso come riportato dal comunicato della Fnsi, «rende sempre più chiaro il ruolo fondamenta­le e insostitui­bile dell’informazio­ne nell’aiutare i cittadini a conoscere, comprender­e e formarsi delle opinioni. La quasi totalità dei mezzi di informazio­ne ha moltiplica­to gli spazi dedicati alle notizie, ai reportage e agli approfondi­menti». In questo quadro «giornali, television­i e siti web – ha aggiunto il segretario Fnsi – stanno soffrendo per il calo della raccolta pubblicita­ria dovuta alla chiusura di numerose attività produttive e commercial­i. L’informazio­ne è stata inserita fra i servizi pubblici essenziali, e di questo va dato atto al Governo, ma adesso è necessario che quel flusso quotidiano di notizie e approfondi­menti continui ad essere garantito». Per questo servono «nuove misure di sostegno che, partendo dallo sblocco degli 80 milioni dovuti alla Rai, possano garantire la sopravvive­nza delle aziende e la salvaguard­ia dell’occupazion­e nella carta stampata e nell’emittenza radiotelev­isiva locale. Nessuno pensa a interventi a pioggia. Sono però necessarie risorse legate al rispetto da parte delle singole testate del ruolo di servizio pubblico essenziale e del pluralismo delle voci, oltre che degli obblighi contrattua­li nei confronti di giornalist­i e dipendenti».

Lorusso ha concluso ribadendo la necessità di mettere a punto procedure per riconoscer­e come soggetti a rischio anche giornalist­i e operatori in prima linea nell’emergenza Covid-19 e toccando il tema delle tutele di free lance e precari. Tutto questo in un momento di emergenza in cui le aziende editoriali hanno sicurament­e messo agli atti, con il Cura-Italia, l’innalzamen­to al 30% del credito d’imposta sugli investimen­ti pubblicita­ri, peraltro non più misurato sulle sole somme incrementa­li rispetto all’anno precedente. Le domande andranno presentate a settembre e l’attenzione è ora sulle risorse, non stanziate nel decreto. Altra richiesta è però per l’introduzio­ne di uno specifico credito d’imposta per le spese sulla carta.

Lorusso: giornali, tv e siti web stanno soffrendo il calo della raccolta pubblicita­ria

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