Il Sole 24 Ore

ORO, MERCATO PIÙ CALMO LINGOTTI ANCORA SCARSI

- Di Sissi Bellomo

Sul mercato dell’oro le acque si sono un po’ calmate, ma la carenza di metallo fisico è un problema ancora lontano dall’essere risolto. Dopo la giornata frenetica di martedì, lo scollament­o tra le quotazioni al Comex e il prezzo spot a Londra è ancora presente e lo spread si è mantenuto elevato (3040 $), benché più che dimezzato rispetto ai picchi della lla seduta precendent­e, quando si era spinto ai massimi da 40 anni: sulla piazza londinese l’oro ieri sera scambiava intorno a 1.610 $/oncia, contro 1.634,90 $ in chiusura al Comex (-1,5%). È intanto proseguito il rally di platino e palladio (+25%, oltre 2.300 $), dopo la chiusura delle miniere in Sudafrica. Per l’oro la carenza di lingotti dipende soprattutt­o da difficoltà logistiche, dallo stop di tre raffinerie svizzere e dalle differenze tra le barre più diffuse a Londra e quelle accettate dalla borsa dei futures di New York. Il Cme Group è stato sollecitat­o da alcune banche e dalla Lbma ad accettare anche la consegna di barre da 400 once e non solo da 100 once. Ma la sua risposta non soddisfa gli operatori: il Cme non ha cambiato le regole ma ha scelto di varare (forse ad aprile) contratti con specifiche più flessibili.

1.635

DOLLARI L’ONCIA Il valore dell’oro in chiusura al Comex, a fronte dei circa 1.610 $ di Londra

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