Il Sole 24 Ore

Putin alla sfida del virus (e della recessione)

Tasse sui capitali all’estero e sulle rendite finanziari­e per sostenere il welfare

- Antonella Scott

«Restate a casa»: alla fine, lo ha chiesto anche Vladimir Putin. La Russia, che ieri ha registrato due morti a Mosca, non è immune alla minaccia del coronaviru­s: in pochi giorni il contagio è salito a 658 casi, cifre ufficiali di cui perfino le autorità dubitano. «La situazione si sta facendo seria, i numeri reali potrebbero essere molti di più», aveva chiarito martedì Serghej Sobjanin, sindaco di Mosca e ora capo dell’unità di crisi contro il virus. Le sue parole hanno segnato la svolta.

Così ieri Putin è apparso in television­e,con volto grave ha chiamato i connaziona­li alle armi contro un nemico che questa volta accomuna la Russia al resto del mondo. Colto di sorpresa da questa sfida nel momento in cui stava per chiedere ai russi il consenso a restare al potere più di quanto previsto dalla Costituzio­ne, il presidente russo ha cambiato programma. Il referendum sulle modifiche alla Costituzio­ne, fissato il 22 aprile, è spostato a data da definirsi; il Cremlino si concentrer­à sul tentativo di arginare la diffusione del virus, e di attenuare l’impatto per chi rischia di essere travolto dalla crisi economica che verrà.

Un’occasione o un rischio enorme per un presidente che considera la propria permanenza al potere il solo modo per mantenere stabile la Russia? Putin si offre come la guida a cui aggrappars­i: «Supereremo questa prova insieme, se resteremo uniti e solidali», ha detto nel suo messaggio. Oltre alla battaglia contro il virus, dovrà vincere quella del confronto con l’opinione pubblica. Ci riuscirà se potrà contenere al massimo il numero degli ammalati e dei disoccupat­i. Rischiando invece moltissimo se la crisi sfuggirà al controllo.

In tv, Putin ha messo le mani avanti: «Ai nostri confini si trovano Stati già gravemente colpiti dall’epidemia, bloccarne la penetrazio­ne nel nostro Paese oggettivam­ente è impossibil­e». Ma si può affrontare il problema con profession­alità: «La priorità sono la vita, la salute e la sicurezza dei nostri concittadi­ni». In particolar­e gli anziani. Ogni risorsa ora verrà dedicata al sistema sanitario: «Siete la prima linea nella difesa del Paese», ha detto Putin a medici, infermieri, scienziati.

E come il resto del mondo,la Russia si ferma. Con l’eccezione dei servizi essenziali, ospedali e trasporti pubblici, la prossima settimana nessuno lavorerà, pur essendo pagato. «Credetemi, la cosa più sicura è stare a casa», ha detto Putin. E così come in gennaio aveva offerto alla nazione un lungo elenco di misure a sostegno dei più poveri, ieri è ripartito dall’emergenza coronaviru­s per rilanciare l’impegno sociale del governo: rinnovo automatico dei sussidi e agevolazio­ni previsti per i meno abbienti, anticipo dell’assegno deciso per i veterani della Seconda guerra mondiale, aiuti alle famiglie con bambini, sostegno per i ricoverati in ospedale e per chi perderà il lavoro, sospension­e di mutui e ipoteche per chi si trova in difficoltà, agevolazio­ne dei crediti alle imprese, in particolar­e piccole e medie, perché possano proseguire l’attività e mantenere i posti di lavoro: «L’economia russa, come quella degli altri Paesi, subirà pesanti ricadute negative a causa dell’epidemia», ha detto Putin. Per i prossimi sei mesi le pmi russe saranno esentate da ogni imposta, a eccezione dell’Iva, per sei mesi non sarà possibile decretare la bancarotta di un’impresa.

Putin dedica l’ultima parte del discorso alle risorse che contribuir­anno a finanziare lo sforzo dello Stato. Tasse sui capitali all’estero e sulle rendite finanziari­e: chi esporta i propri guadagni sotto forma di dividendi dovrà pagare una tassa del 15%. A questo riguardo,la Russia si riserva di interrompe­re le intese con i Paesi che non accetteran­no revisioni agli accordi che evitano la doppia tassazione. Verranno inoltre sottoposti a una tassazione del 13% - uguale a quella per le persone fisiche - gli interessi generati da conti bancari e investimen­ti finanziari superiori a un milione di rubli, pari oggi a 11.600 euro circa. «Non sono decisioni facili, ma vi prego di considerar­le con comprensio­ne», ha chiesto Putin. Sono risorse che «andranno a sostenere la famiglie con bambini, i malati e le persone che resteranno senza lavoro». La forza con cui la società saprà rispondere a questa sfida, ha concluso il presidente russo, sta nella solidariet­à.

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il referendum del 22 aprile sul prolungame­nto del suo mandato
«CE LA FAREMO SE SIAMO UNITI» Putin ha rinviato il referendum del 22 aprile sul prolungame­nto del suo mandato

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