«Acquisti senza tetto»: la svolta Bce fa crollare lo spread a 158 punti
Via la soglia del 33% per ogni emittente di bond sovrani Wall Street trascina le Borse
In attesa di un accordo sui coronabond in sede Ue, la Bce con una decisione senza precedenti apre un paracadute per i Paesi più in difficoltà per l’emergenza pandemia, a cominciare dall’Italia: secondo il regolamento del nuovo programma di acquisti Pepp da 750 miliardi, potrà essere superata la soglia massima finora applicata del 33% per ogni singolo emittente di bond sovrani; la Banca centrale potrà potrà inoltre comprare debito da 70 giorni a 30 anni, inclusi BoT, cambiali e bond delle aziende. Un annuncio che ha fatto precipitare lo spread BTpBund di oltre 20 punti a quota 158.
Bene anche le Borse, alla terza seduta consecutiva di acquisti: i listini europei hanno ciuso in rialzo dopo una partenza in rosso (Milano +0,7%), trascinati dall’ennesimo rally di Wall Street (+6,1%).
1630 DOLLARI L’ONCIA Tornano gli acquisti sull’oro dopo le forte vendite dei giorni scorsi legate alla caccia alla liquidità da parte degli investitori
Mercati. Il differenziale con il Bund scende a 161 punti, 120 meno del picco della scorsa settimana. Borse positive, crolla il greggio Focus Usa. Il maxi piano di aiuti fa volare Wall Street (+6,25%) nonostante il record di richieste di sussidi per la disoccupazione
Prosegue il rimbalzo dei mercati azionari. Per le principali Borse quello messo a segno ieri è stato la terza seduta di acquisti consecutiva. A dare la carica ai listini europei – che in mattinata invece erano in rosso - è stato nel pomeriggio l’andamento di Wall Street, i cui principali indicatori si sono subito impostati in forte rialzo (per chiudere con un balzo di oltre il 6%) rassicurati dalla Fed che ha comunicato che le risorse per far fronte al maxi-piano di sostegno annunciato nei giorni scorsi non mancano. Gli investitori non hanno dato peso al dato sull’occupazione: la scorsa settimana le richiese di sussidi di disoccupazione sono salite a 3,28 milioni, il doppio delle aspettative. Nella storia gli Usa non avevano mai conteggiato un dato simile; il precedente record risale al 1982 quando le richieste raggiunsero quota 695mila.
Piazza Affari ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,73%, più debole della media degli altri listini continentali (+1,7%). Nell’ultima settimana il recupero è importante: +12% per Milano, +17% per Francoforte e Parigi. Così le proporzioni del ribasso iniziato il 19 febbraio sono meno ampie, di poco inferiori al 30% dopo un picco prossimo al -40%.
La volatilità sui mercati resta comunque elevata: l’indice Vix è calato del 5% a 60 punti ma siamo distanti un abisso dai valori che lo stesso indice specchia nelle fasi di tranquillità (tra i 10 e i 15 punti). Se non altro gli investitori non sono più alla disperata ricerca di dollari – scenario della scorsa settimana – e questo lo si evince tanto dall’indebolimento del biglietto verde (il dollar index è sceso sotto i 100 punti e l’euro è tornato a 1,1 dollari con un balzo quotidiano dell’1%) quanto dai ritrovati acquisti sull’oro (ieri +0,8% a 1.630 dollari l’oncia) che invece era stato venduto nelle fasi di turbolenza massima degli operatori a caccia di liquidità. Sempre debole invece il petrolio, che ieri ha subito nel finale un nuovo tracollo: il contratto Wti a maggio ha perso 1,89 dollari, il 7,7%, a 22,60 dollari al barile. Il maxi piano di aiuti da 2mila miliardi di dollari del governo federale non stanzierà fondi per rimpinguare le riserve strategiche Usa, come avevano fatto intuire alcuni membri dell'amministrazione Trump la scorsa settimana.
Sul fronte europeo,, arsenale illimitato sul mercato obbligazionario anche per la Bce che ha eliminato la “barriera” dei 750 miliardi annunciata inizialmente nell'ambito delle operazioni di acquisto che rientrano nel piano Pepp (Pandemic emergency purchase program). Nel bouquet dei bond acquistabili finiscono anche i titoli a breve scadenza (almeno 70 giorni per governativi e titoli pubblici, almeno 28 giorni per i corporate). Le mosse annunciate dalla Bce si sono subito fatte sentire: il rendimento del BoT a 12 mesi, che appena una settimana prezzava l'1% di rendimento, si è azzerato. Anche il tasso decennale italiano è sceso vigorosamente portandosi all'1,25%, 23 punti base in meno rispetto alla vigilia e la metà dei valori esibiti il 17 marzo. Lo spread con il Bund è sceso a 161 punti (nonostante i forti acquisti contestuali anche sul Bund con il rendimento sceso a -0,38%), 120 punti base in meno rispetto al picco di periodo di nove giorni prima.