Riconversione aziendale, incentivi Invitalia al via
I grandi gruppi dell’auto in gara contro il tempo per produrre respiratori Le maschere da snorkeling della Decathlon modificate già operative in ospedale
Sono operativi da ieri gli incentiviper le aziende che vogliono convertire la produzione verso linee biomedicali. In particolare per fabbricare respiratori, mascherine e materiale necessario ad affrontare l’emergenza. Oltre un centinaio le domande già presentate.
Industrie di tutto il mondo, convertitevi. Lo spettro–che questa voltan on siaggir asolo perl’ Europa–è quello del Cov id -19. La sua capacità di causare crisi respiratorie acute richiede all’ industria uno sforzo eccezionale per produrre respiratori elettro ventilati: dispositivi medici complessi, capaci di emulare l’ azione dei polmoni umani. E di fare la differenza tra la vita e la morte nei pazienti più gravi.
Con il dilagare dell’ epidemia, la domanda mondiale di respiratori è cresciuta fino a superare di dieci volte l’ offerta. La stimaè della Shenzhen MinBio-Medica l Electron ics, il più grande produttore di respiratori cinese.
Oggi, una manciata di società serve l’80% del mercato mondiale: l’elenco include la tedesca Dr aegerwerk,l’ olan de se Philips; l’ irlandese Medtronic; la svedese Ge tinge; la svizzera Hamilton Medical; l’ americana Vyaire e l’ italiana Siare Engineering. Il mercato è molto concentrato, e questo rende difficile aumentare la produzione in tempi stretti.
Eppure bisogna provarci. Solone gli Stati Uniti, la Society of Critical Care Medicine stima che i pazienti che avranno bisogno di unr espiratore saranno 960 mila. Oggi negli Usa vene sono in funzione 200 mila. Uno scenario comune a quasi tutti i sistemi sanitari nazionali. Da qui l’appello dei capi di Stato-da Donald Trump a Boris Johnson-all’ industria mondiale: riconvertitevi in fretta per produrre il maggior numero di respiratori possibile.
La prima ondata di riconversioni è in corso nel settore automotive. Negli Stati Uniti, General Motors e la società produttrice di dispositivi sanitari Ventec Life Systems hanno avviato il “Progetto V”, per costruire respiratori nella fabbrica Gm di Kokomo, nell’Indiana. L’obiettivo è produrre fino a 200mila respiratori.
Quasi in contemporanea, gli ingegneri Ford hanno annunciato di aver utilizzato una mini-turbina del sistema di raffresca mento dei sedili del pick- up F 150 per realizzare, insieme ai colleghi di 3M e GE Healthcare, un ventilatore autonomo a batterie ricaricabili con 8 o redi autonomia. Forde GE Healthcare stanno inoltre collaborando per espandere la produzione di una versione semplificata di un modello dir espiratore della GE Healthcare: p resto uno stabilimento Ford ne avvierà la produzione, affiancandole linee G E.
Anche Tesla è in campo. Domenica scorsa, via Twitter, il Ceo Elon Musk ha fatto sapere chela produzione è già avviata e che iprimi 1.200 respiratori sarebbero stati distribuiti entro questa settimana.
Nel Regno Unito sono 60 i gruppi industriali che hanno risposto all’ appello del primo ministro Boris Johns on per produrre i 30mila respiratori urgentemente necessari, secondo le stime, al sistema sanitario nazionale (ad oggi, ne sono attivi circa 8mila). Tra questi Rolls Royce, Airbus, Smiths, la divisione inglese di Ford. I gruppi saranno impegnati in ogni fase del processoricerca della componentistica, assemblaggio, controllo qualità e logistica. Anche i tea mdi F 1 basati nel Regno Unito hanno risposto all’ app ello di Johnson, gui dati da Mercede se Mc Laren. Sarebbero sette, secondo indiscrezioni, le squadre della massima formula al lavoro perla proto tipizzazione rapi dadi un nuovo modello di respiratore.
In Italia, gli ingegneri di Fcaequelli della Ferra risono in contatto con il respiratori Si are Engineering: obiettivo, individuare soluzioni valide per raddoppiare l’ attuale capacità produttiva dell’ azienda, anche mettendo a disposizione linee di assemblaggi odi derivazione auto moti ve. Intanto, nei nostri ospedali sono ormai centinaia le “maschere respiratorie d’ emergenza” realizzate modificando comuni maschere dasnork el ingDecathlon, sfruttando un’ idea ingegnerizzata dalla società I sin nova. Per realizzare le valvole necessarie alla modifica, molte società hanno messo a disposizione le loro stampanti 3 D: tra queste la bresciana Beretta Armi e la pugliese Roboze.