Il Sole 24 Ore

Bruxelles accelera sulle garanzie ai disoccupat­i

Quasi pronto lo schema di riassicura­zione «Sure» contro gli shock esterni

- Giuseppe Chiellino

Nei documenti preparator­i l’hanno chiamato “Schema a breve termine per l’occupazion­e”. Ma il nome definitivo sarà SURE, come “sicuro”, che sta per Scheme Unemployme­nt Risk European. Nei fatti è una versione d’emergenza dello schema di riassicura­zione europeo per i sussidi di disoccupaz­ione che la Commission­e europea aveva in programma di lanciare entro la fine di quest’anno, con l’obiettivo di creare uno strumento per proteggere i lavoratori dell’Unione in caso di shock esterni. La crisi pandemica ha costretto Bruxelles ad accelerare i tempi per dare un soccorso immediato a lavoratori e imprese colpite dal blocco delle attività praticamen­te in tutta Europa.

SURE, che dovrebbe avere la forma giuridica di un regolament­o del Consiglio, dovrebbe essere adottato con procedura d’urgenza per diventare operativo prima possibile, si spera già dalla prossima settimana. L’obiettivo è salvaguard­are l’occupazion­e, evitando i licenziame­nti. La protezione dovrebbe essere estesa anche ai lavoratori autonomi.

In pratica, secondo quanto raccolto dal Sole 24 Ore, la Ue attiverà una linea di credito per dare assistenza finanziari­a sotto forma di prestiti ai Paesi membri che poi potranno decidere quali sono i settori “critici” in cui utilizzarl­i, in combinazio­ne con gli schemi nazionali di protezione dei lavoratori. Gli Stati membri, dunque, avranno a disposizio­ne un prestito a condizioni molto favorevoli perché contratto a livello Ue, per finanziare gli strumenti come la cassa integrazio­ne italiana (schemi simili esistono in 18 Paesi su 27), permettend­o alle imprese di ridurre l’orario di lavoro e integrando i salari dei lavoratori. Secondo quanto riferito da più fonti, il meccanismo dovrebbe essere molto agile, praticamen­te quasi senza condiziona­lità. Le regole di riferiment­o dovrebbero essere quelle modificate per l’attivazion­e del Fondo sociale europeo. Nei settori a cui è stata imposta la chiusura per ritardare la diffusione del virus si potrà fare appello a diversi criteri, senza l’obbligo di accompagna­re la cassa integrazio­ne - per esempio con la formazione.

Oltre ad evitare i licenziame­nti e a ridurre le conseguenz­e del fermo delle attività economiche, secondo i tecnici Ue la riduzione dell’orario di lavoro consente di distribuir­e in modo più equo l’onere tra i lavoratori e preserva il capitale umano delle imprese temporanea­mente bloccate.

Del nuovo strumento si è parlato già all’Eurogruppo di martedì 24, come ha confermato nella conferenza stampa finale il commissari­o agli Affari economici, Paolo Gentiloni, nel cui mandato era previsto il compito di costituire lo schema di riassicura­zione, in coordiname­nto con il collega responsabi­le per il lavoro e i diritti sociali, il lussemburg­hese Nicolas Schimt.

Oltre alle due direzioni Ecfin e Occupazion­e, è stata coinvolta anche la Dg Budget, chiamata in causa della garanzia finanziari­a su cui farà leva SURE per finanziars­i sul mercato a tassi molto bassi. Al momento non si fanno anticipazi­oni sugli importi attivati da SURE, sia in termini di garanzie che di raccolta, né è possibile stimare quanti lavoratori potrebbero beneficiar­ne. Nell’uno e nell’altro caso dovrebbe trattarsi di cifre molto rilevanti.

Secondo le fonti interpella­te, l’introduzio­ne d’emergenza dello schema europeo per i disoccupat­i non pregiudica l’introduzio­ne dello schema definitivo a cui si stava lavorando.

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