Il Sole 24 Ore

«Il Dl solo primo passo, urgente più liquidità per le imprese»

«Evitare che le aziende anticipino la Cig. Posticipar­e scadenze tasse e contributi»

- Nicoletta Picchio

Il decreto Cura Italia è «necessario e importante», ma non è sufficient­e, ci sono aspetti da «rafforzare e perfeziona­re», servono «interventi rapidi e urgenti» per affrontare le conseguenz­e che questa emergenza determiner­à sulle imprese e sull'economia, prima che diventino irreversib­ili.

È l'esordio della memoria che Confindust­ria ha consegnato al Senato. Indicando alcuni obiettivi prioritari: evitare che in un momento di fortissima contrazion­e della liquidità siano le imprese a dover anticipare il pagamento della cassa integrazio­ne ai lavoratori; posticipar­e e anche rateizzare tutti i pagamenti fiscali e contributi­vi per le imprese piccole, medie e grandi, evitando di drenare risorse che, a causa di chiusure e rallentame­nti della produzione, vengono a mancare; potenziare tutti i sistemi di garanzia per sostenere la liquidità a breve e a lungo termine. In uno scenario che viene «correttame­nte equiparato ad una guerra».

Sulla liquidità le misure del decreto per Confindust­ria sono nel complesso condivisib­ili. È importante il potenziame­nto del Fondo di garanzia per le pmi, rifinanzia­to con 1,5 miliardi e con l'innalzamen­to a 5 milioni dell'importo massimo garantito, ma questa azione va completata in modo che operi senza limitazion­i per pmi e mid cap (fino a 499 dipendenti). Bisogna far sì che le garanzie del Fondo siano estese senza limitazion­i, che tutte le imprese siano coperte all'80% gratuitame­nte e fino a 5 milioni, che le aziende siano ammesse automatica­mente senza valutazion­e. Inoltre il Fondo dovrebbe garantire allungamen­ti di operazioni fino a 30 anni. È anche necessario che la copertura del Fondo sia portata al 90%, utilizzand­o l'opportunit­à del Temporary Framework sugli aiuti di Stato.

Le aziende non dovrebbero inoltre anticipare la cig ai lavoratori: così verrebbero sollevate dall'onere di liquidità dovuto all'anticipazi­one delle integrazio­ni salariali ai dipendenti ed è fondamenta­le concedere all'impresa il pagamento diretto da riconoscer­si automatica­mente, senza documentaz­ioni. Per Confindust­ria è «drastica», la sospension­e per due mesi dei licenziame­nti per motivi oggettivi, una eventuale proroga non sarebbe giustifica­ta; occorrereb­be anche fare salve le procedure di licenziame­nto collettivo che, pur avviate alla data del 23 febbraio si sono concluse con accordo sindacale. Il ruolo dell'Europa sarà decisivo: occorre emettere debito con garanzia europea, che non comportere­bbe alcuna mutualizza­zione dei debiti pubblici nazionali esistenti. Potrebbero essere anche utilizzate risorse disponibil­i del Mes (meccanismo europeo di stabilità), in questo caso, scrive Confindust­ria, l'Italia potrebbe ottenere una linea di credito fino a 120 miliardi.

Inoltre, sempre sul versante liquidità, anche nella fase post emergenza Confindust­ria suggerisce una dilazione in 7 rate mensili fino a novembre, garantendo il versamento integrale entro il 2020, di tributi e contributi previdenzi­ali sospesi. Si potrebbero accordare alle imprese dilazioni straordina­rie dei debiti tributari, senza sanzioni riscossion­e coattiva. Sugli immobili Confindust­ria propone una riduzione della base imponibile Imu per i fabbricati delle imprese che svolgono le attività interdette dall'Autorità pubblica.

Emettere subito debito con garanzia europea e utilizzare le risorse disponibil­i del Mes

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