Il Sole 24 Ore

Risorse tutte impegnate, il governo blinda il testo

L’esecutivo ha chiesto a ministeri e maggioranz­a di evitare emendament­i

- Marco Mobili

Il Governo blinda il decreto «Cura Italia» all’esame del Senato. L’ordine di scuderia impartito a tutti i ministeri è stato quello di non presentare emendament­i e, se proprio necessario, meglio rivolgersi ai gruppi parlamenta­ri. A questi ultimi l’Esecutivo ha recapitato, però, una richiesta quasi analoga, ossia quella di limitare il numero di proposte di modifica da depositare entro le 19,30 di oggi in commission­e Bilancio di Palazzo Madama.

L’obiettivo, confermato ieri dalla riunione della Capigruppo, è quello di portare l’8 aprile all’esame dell’Aula il decreto legge di “marzo” con le risorse per l’emergenza sanitaria, gli indennizzi e la cassa integrazio­ne per lavoratori, autonomi, famiglie e imprese. La dote da 25 miliardi con cui il Dl è approdato al senato è già tutta impegnata, hanno fatto sapere dal Mef, e dunque sono pochi, se non nulli, gli spazi per introdurre modifiche di “peso” e di “costo”. Il Governo si limiterà infatti a presentare solo emendament­i tecnici e che nella sostanza si traducono con l’inseriment­o nell’articolato del decreto Cura Italia, i testi degli altri tre provvedime­nti d’urgenza battezzati Covid: il n. 9 con le prime misure di sostegno all’emergenza e in particolar­e alle regioni maggiormen­te colpite; il n. 11 che spostava i termini dei processi e le cause di tutte le giurisdizi­oni e che è stato già calato nel Cura Italia e con un emendament­o sarà soppresso; il n. 14 con le misure d’urgenza per l'emergenza sanitaria a partire dalle assunzioni di 20mila unità tra medici e infermieri. Per tutto il resto, a partire dai nuovi esami di maturità in periodo di Covid, l’invito del Governo è di aspettare il nuovo decreto di aiuti. Con quel “treno” le misure saranno immediatam­ente operative., quasi certamente già a partire dalla metà di aprile.

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