Il Sole 24 Ore

SOLUZIONI DI EMERGENZA PER SALVARE I RACCOLTI

- Di Massimilan­o Giansanti

Lacri siche stiamo attraversa­ndo sarebbe stata anche più drammatica in Italia e nell' Unione europea, senza un sistema agroalimen­tare forte e all' avanguardi­a a livello mondiale. E l' agricoltur­a italiana è leadertrag­li Stati membri dell' Unione per creazione di valore aggiunto.

Il solo annuncio delle misure di restrizion­e per contrastar­e l'emergenza Covid-19 ha provocato dovunque la corsa agli acquisti di beni alimentari. Gli scaffali vuoti avrebbero avuto un effetto devastante peri cittadini. Invece, i rifornimen­tisono garantiti grazie anche agli agricoltor­i che stanno operando da protagonis­ti silenziosi e indispensa­bili.

Certo, le difficoltà non mancano. Alcuni comparti sono in piena crisi a causa del crollo della domanda e perla chiusura del canale HoReCa. Per altre produzioni si registrano difficoltà nel regolare riti rodei prodotti. Anche il canale delle esportazio­ni si sta, per forza di cose, restringen­do. Tuttavia gli agricoltor­istanno reagendo con grande impegno e determinaz­ione: continuano a produrre. Al momento, il problema più urgente è quello della carenza di manodopera, soprattutt­o perle operazioni di raccolta. Accogliend­o una nostra richiesta, il ministero dell' Interno ha prorogato i permessidi soggiorno in scadenza. Una decisione importante, ma insufficie­nte. Il problema della carenza di manodopera non è solo italiano. Esiste anche in altri Stati membri. Tra Italia, Francia e Germaniase­rvono circa 700 mila addetti. Da qui la nostra richiesta di un' iniziativa urgente a livello europeo, come quella che è stata disposta nei giorni scorsi per garantire la circolazio­nedelle merci. Intanto, però, dobbiamo lavorare per trovare una soluzione interna. Ad esempio, dovrebbe essere consentito alle persone che hanno perso il lavoro in altri settori, e che sono incassa integrazio­ne, di poter sottoscriv­ere un contratto di lavoro temporaneo in agricoltur­a. E' una proposta e cene possono essere altre e migliori. Fondamenta­le è far presto. Voglio essere chiaro: corriamo il rischio di perdereuna parte importante dei raccolti. Una prospettiv­a assolutame­nte inaccettab­ile nella fase che ilPae sesta at traversand­o. Il 25 marzo si è svolta una sessione in videoconfe­renza del Consiglio Agricoltur­a dell' Unione europea. Dal dibattito è emersa la necessità di porre in essere iniziative straordina­rie in termini di flessibili­tà delle procedure, accelerazi­one dei pagamenti, mobilitazi­one di nuove risorse finanziari­e e perla stabilità dei mercati. L' impatto economico dell'emergenza Covid-19 non sarà di breve durata. Va perciò attentamen­te monitorata la situazione, allo scopo di attivare per tempo tutti gli strumenti già previsti dalla normativa europea: da iriti ridi mercato di prodotti da destinare agli aiuti alimentari, agli incentivi per lo stoccaggio. Vanno anche individuat­e soluzioni innovative perla copertura dei mancati redditi. Ci auguriamo che l'azione dell'Unione europea sia adeguata e tempestiva. Il recente decreto legge“Cura Italia” è stato un primo e importante passaggio, per fronteggia­re la crisi, in primo luogo sanitaria. Ulteriori iniziative perle imprese, e senza limitazion­i in base al fatturato, dovranno essere varate con la prossima manovra annunciata dal governo. Senza interventi efficaci dal lato della liquidità, sarà più difficile ripartire quando il peggio sarà passato. La crisi è pesante, ma dobbiamo già pensa real futuro.

Il settore agroalimen­tare ha bisogno di mercati aperti e di un sistema multilater­aledigesti­one degli scambi commercial­i. Tuttavia, il prezzo più basso non dovrà più essere l'elemento vincente e prevalente sulla sicurezza dei consumator­i,sulla protezione delle risorse naturali e sulla tutela del lavoro. Dai prezzi, insomma, l'attenzione deve spostarsi sulla validità dei processi produttivi rispettoal­le aspettativ­e della collettivi­tà. Dobbiamo aumentare, com' è possibile, la produzione agricola nazionale, cogliendo finalmente tutte le opportunit­à offerte dalle nuove tecnologie. Gli avveniment­i di questi giorni indicano che non è una buona scelta quella di affidare ad altri la produzione di beni essenziali. E' indispensa­bile rilanciare gli investimen­ti pubblici, a partire dai trasporti e dalla rete digitale, per superare l' inevitabil­e recessiva che abbiamo difronte e creare buoni posti di lavoro. Ci metteremo alle spalle l' emergenza Covid-19. Facciamola diventare l'occasione per costruire un sistema agroalimen­tare ancora più forte in termini di produzione e presenza sui mercati internazio­nali. Un sistema in grado di creare più valore aggiunto, da ripartire equamente tra tutte le componenti della filiera.

Presidente Confagrico­ltura

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