In Lombardia risalgono i contagi Farmaci a casa con la ricetta
Tornano a crescere i casi positivi, preoccupa la provincia di Milano dove raddoppiano L’Aifa pronta ad autorizzare la prescrizione da parte dei medici di famiglia dei medicinali anti Covid
L’epidemia.
Salgono ancora i contagi da Covid19 in Italia e soprattutto in Lombardia. Ma sarebbe un dato da interpretare e mettere in controluce con un quadro complessivo, dicono i vertici di Palazzo Lombardia. Potrebbe infatti trattarsi delle persone non diagnosticate prima, pertanto c’è ancora un «cauto ottimismo», dice l’assessore al Welfare Giulio Gallera nel suo consueto appuntamento pomeridiano via facebook.
Andiamo ai numeri. In Italia sono 4.492 i nuovi contagiati, in aumento rispetto ai 3.491 del giorno prima (il totale sale così a 62.013). I guariti sono 999, in lieve calo dai 1.036 del giorno prima (10.361 il totale). I deceduti sono 662, in lieve calo dai 683 di ieri. Lo ha comunicato la Protezione civile.
Per quanto riguarda la Regione Lombardia, la più preoccupante, i numeri crescono molto di più rispetto al giorno prima: i contagi sono 2.443, oltre mille in più rispetto al giorno prima, mentre i decessi sono in tutto 4.896, 387 in più rispetto al giorno prima. Preoccupa la provincia di Milano, dove c’è stato un incremento di 848 casi, il doppio rispetto al giorno prima.
Tuttavia si sta assestando il dato della provincia di Bergamo, con una crescita costante - e quindi non esponenziale (ieri 386 casi in più) Con il sindaco Giorgio Gori che denuncia però come i morti per Covid a Bergamo siano 212 in più rispetto a quelli contati finora. Trend in rallentamento anche a Brescia (334 casi in più). Il secondo dato positivo è che aumentano nettamente i dismessi: 7.839 ieri, con una crescita di 1.501 rispetto al giorno prima.
Il governatore Attilio Fontana si è detto «preoccupato». Tuttavia va rilevato che se anche sono aumentati i contagi, le direzioni degli ospedali non rilevano un maggiore ricorso ai pronti soccorso.
Intanto si riprende a ragionare su come estendere i controlli anche a chi rimane a casa, fermo restando che comunque la linea della Lombardia continua ad essere quella di non effettuare a tutti i tamponi per questioni pratiche: non intasare il lavoro dei laboratori e concentrarsi sui malati problematici.
Nella regione sono stati effettuati 90mila tamponi. L’idea è di monitorare ancora di più il territorio seguendo i malati con una febbre superiore ai 37,5 gradi. È stato escluso l’uso del test “sierologico” perché, come ha spiegato ieri Fausto Baldanti del Policlinico San Matteo di Milano, «serve a vedere lo sviluppo di anticorpi, che avviene una decina di giorni dopo la malattia», quindi sarebbe communque troppo tardi per laprevenzione.
Un’arma in più per curare a casa i pazienti Covid potrebbe arrivare nei prossimi giorni dall’Aifa che dopo aver previsto la rimborsabilità con l’uso domiciliare di due farmaci (una combinazione utilizzata per il trattamento dell'infezioni da Hiv) si prepara a consentire la loro prescrizione da parte dei medici di famiglia: «Il Comitato tecnico scientifico si riunisce tutti i giorni appena ci sarà la richesta ufficiale - spiega Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, al Sole 24 Ore - daremo l’autorizzazione, in questo modo i farmaci si potranno ottenere in farmacia con la ricetta». Intanto si segnala una corsa all’accaparramento in alcune città da parte di persone sane e senza sintomi di medicinali usati contro il Covid-19. Soprattutto a Milano e Brescia. In particolare viene acquistata senza ricetta, nonostante non consentito, l’idrossiclorochina.