Dta «monetizzate»: vanno rese utilizzabili già nel 2020
La nuova disposizione del Dl Cura Italia, volta a incentivare le imprese che cedono crediti deteriorati mediante la “monetizzazione” delle Dta su perdite fiscali ed eccedenze Ace non dedotte, mostra margini di incertezza sotto il profilo della decorrenza. Se è infatti chiaro che la trasformazione delle Dta in tax credit è efficace già alla data di cessione dei crediti (con benefici immediati sulla posizione finanziaria dei bilanci 2020), meno certo appare il momento dal quale i crediti d’imposta “trasformati” possono essere utilizzati.
La norma si limita a precisare che la società perde la disponibilità delle perdite e delle eccedenze Ace relative alle Dta convertite dalla data di cessione dei crediti deteriorati (in linea con la mutata natura dell’asset fiscale), ma tace, invece, sul punto che con tutta probabilità risulta di maggiore interesse per le imprese: la decorrenza temporale del beneficio “finanziario” derivante della conversione.
La decorrenza immediata appare la tesi più coerente con lo spirito della norma; tuttavia, il riferimento all’efficacia dell’opzione per il canone, che la norma stessa fissa all’esercizio successivo a quello di cessione dei crediti deteriorati, è foriero di dubbi interpretativi e merita un chiarimento o una correzione in sede di conversione del decreto.