Iss: raggiunto il picco dei contagi Domani il Governo proroga le misure
L’epidemia ha raggiunto l’apice, calano i ricoveri ma risalgono i morti. Scuole chiuse fino al 3 maggio, le imprese riapriranno per categorie. Dal Viminale sì alle passeggiate con i figli
«Siamo al picco: non è una punta bensì un pianoro da cui ora dobbiamo discendere». Lo ha detto il presidente dell’Iss Brusaferro commentando l’epidemia di coronavirus. Confermato il trend positivo (4.053 nuovi casi, +3,98%). Domani nuovo Dpcm: tutto chiuso almeno fino a Pasqua; scuole aperte il 3 maggio. Ma da metà aprile potrebbero cominciare a riaprire alcune filiere industriali.
Tutto chiuso fino a Pasqua. Anzi probabilmente il nuovo Dpcm che il Governo licenzierà domani potrebbe prevedere la proroga delle restrizioni fino al 15 o anche il 18 aprile. Con le scuole che riapriranno i battenti non prima del 3 maggio. Ma già da metà aprile, con un nuovo Dpcm, potrebbero cominciare invece a riaprire alcune filiere industriali, in particolare quelle che consentono il distanziamento sociale tra i lavoratori che dovranno essere muniti anche di mascherine. Sempre se la curva dei contagi avrà imboccato la discesa dopo aver raggiunto finalmente l’atteso picco in questi giorni, come ha sottolineato ieri il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro: «Siamo arrivati al plateau, vuol dire che siamo arrivati al picco, ma il picco non è una punta bensì un pianoro da cui ora dobbiamo discendere. E si può sempre tornare a risalire». Da qui l’invito alla massima cautela.
Ieri i nuovi casi positivi sono risaliti a 2.107 , in leggera ripresa rispetto ai 1.648 casi registrati lunedì (77.635 gli attuali positivi). In lieve aumento anche i decessi passati a 837 rispetto agli 812 registrati del giorno prima. Le vittime sono in tutto 12428, tantissime. Ma senza le misure di isolamento sarebbero state molte di più: secondo uno studio dell’Imperail college di Londra ben 52mila a fronte di quasi 6 milioni di contagiati.
Quello che colpisce dei dati è il calo della pressione sugli ospedali negli ultimi giorni: se il 26 marzo i nuovi ricoverati erano 1.276 , ieri sono stati 409; in terapia intensiva l’incremento era di 120 il 26 marzo mentre ieri è stato di 42 pazienti, in Lombardia addirittura nessuno (i letti occupati nelle terapie intensive lombarde è calato di sei unità). Numeri che fanno sperare sul possibile allentamento di qualche misura.
Ieri è arrivata anche una circolare del Viminale che consente la «passeggiata» di un genitore con i figli «in prossimità della propria abitazione», stessa possibilità anche per anziani e disabili con un accompagnatore. Ma per il ritorno alla quasi normalità bisognerà aspettare: «È ancora presto per dare indicazioni su quali attività si potranno riaprire, il comitato tecnico scientifico farà valutazioni rigorose poi la politica confrontandosi potrà graduare tempi e modalità successive per ambiti e categorie», spiega il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Una riapertura graduale che valuterà le opzioni, caso per caso. Una regola che dovrebbe valere innanzitutto per le attività produttive, che dovrebbero riaprire per prime: «Credo che sia difficile pensare per territori, è più facile per filiere», conferma a Radio 24 il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Che vuole evitare «asimmetrie territoriali» che poi si riverberebbero anche sull’economia. Secondo Patuanelli bisognerà riaprire per gradi e «ovviamente laddove si potrà garantire la sicurezza»: «Oggi è prematuro fare un’analisi dei tempi, credo che ci vorrà ancora qualche settimana».
Ieri intanto l’ex premier Matteo
Renzi è tornato a chiedere un allentamento delle misure, a cominciare dall’aperture, anche prima di Pasqua, per le aziende che hanno mascherine. Mentre la presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia è risultata positiva al Covid 19.