Cafiero De Raho: ora mafie più forti
Il Procuratore nazionale antimafia: la criminalità continua a muoversi sui porti
«Ovunque ci sia un disagio sociale e una difficoltà pensano di inserirsi mafia, camorra e ’ndrangheta, mirano soprattutto al consenso sociale a volte anche organizzando forme di protesta ma il più delle volte offrendo servizi, ciò di cui la parte più povera della società ha bisogno, dando benefici per poi richiederli con gli interessi».
Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. Il procuratore è intervenuto in momento caldo nel dibattito sulle mafie, capaci di sfruttare questa crisi economica dovuta all’emergenza coronavirus. Un aspetto di cui ha parlato ieri al Sole 24 Ore il comandante dei carabinieri del Ros, il generale di divisione Pasquale Angelosanto.
De Raho ha voluto sottolineare che «in momenti di emergenza come quello attuale è altissimo il livello di attenzione su queste forme di apparenti benefici che le mafie tentano di offrire alle fasce più povere». Ha voluto aggiungere, inoltre, che «non solo le fasce sociali più povere sono maggiormente esposte, ma anche le imprese. Immaginiamo fra qualche mese, quando le aziende dovranno tornare su mercato, se lo Stato non interviene con forti sostegni, con i cosiddetti bazooka economici, saranno moltissime le imprese in difficoltà e se lo Stato non interviene con la forza economica che restituirà impulso a queste imprese, è certo che vi sarà una grave esposizione alle crisi delle imprese. Tutto questo agevolerà ancora una volta le mafie che sono pronte a investire il loro denaro».
De Raho, inoltre, si è soffermato anche sui traffici di droga gestiti dalle organizzazioni mafiose. «Ad alto livello le mafie continuano a muoversi sui porti della fascia tirrenica nazionale, su quelli spagnoli o quelli del nord Europa, come Anversa o Rotterdam. In quei porti i container con tonnellate di cocaina continuano ad arrivare e vengono poi immesse nel mercato». Ha aggiunto che «la criminalità del trasporto dei grandi quantitativi di stupefacenti in questo momento ha maggiore facilità a muoversi, laddove l’attenzione è tutta rivolta a contrastare i traffici di mascherine e materiale di protezione c’è probabilmente un allentamento sugli altri fronti. Su questo bisogna prestare attenzione se fino al mese scorso venivano sequestrate tonnellate di cocaina e oggi non vengono sequestrate evidentemente c’è qualcosa che non va - ha concluso -. La criminalità ha continuato a importare e esportare sostanze stupefacenti e bisogna mantenere il controllo altissimo».