Il Sole 24 Ore

È conto alla rovescia per allineare procedure e sistemi informatic­i

Necessario l’adeguament­o delle piattaform­e per far partire l’intero sistema

- Laura Serafini

Un nuovo passo avanti verso l’erogazione dei finanziame­nti garantiti dallo Stato c’è, ma non è ancora il traguardo. Ieri è arrivato il via libera della Commission­e europea al decreto liquidità e alle garanzie fornite dalla Sace e quelle sul 100% per prestiti fino a 25 mila euro coperte dal Fondo per le Pmi. Ed è stato pubblicato sul sito del ministero per lo Sviluppo economico il modulo per richiedere i prestiti da 25 mila euro. L’annuncio di questa pubblicazi­one ha scatenato un’inutile corsa a scaricare quel modulo che ha paralizzat­o il sito. Nei fatti ciò che sembrava e veloce di prima mattina a metà giornata non era più tale. L’Associazio­ne bancaria sin dal mattino presto ha provveduto a inviare alle banche una prima circolare che dava conto del via libera della Commission­e europea e poi una seconda circolare con il comunicato stampa del Mise che annunciava la pubblicazi­one del modulo per la richiesta del 25 mila euro e una copia del modulo stesso. Ma agli annunci non può essere al momento data esecuzione pratica.

È necessario infatti che il Fondo adegui il proprio sistema informatic­o alle procedure ad hoc necessarie per attivare le garanzie. Non si tratta di un processo banale perché, nonostante per questi piccoli prestiti non sia necessaria una vera e propria istruttori­a, alcuni step di verifica sono comunque necessari. Spetterà al sistema informativ­o del Fondo, infatti, analizzare le domande pervenute e verificare che, ad esempio, uno stesso individuo non faccia la medesima richiesta di finanziame­nto attraverso banche diverse. L’auspicio è che siano necessari solo pochi giorni affinché l’intero sistema sia pronto a partire. L’obiettivo è essere pronti a partire entro giovedì o venerdì. È chiaro che il sistema informatic­o dovrà essere molto efficiente, perché dovrà essere in grado si smaltire milioni di domande che si stima possano arrivare in pochissimi giorni.

Oggi pomeriggio, frattanto, si riunirà la task force Abi, Mef, Fondo e Sace per fare il punto su questi tempi attuativi.

La questione dell’adeguament­o della piattaform­a informatic­a vale anche per i prestiti di maggiori dimensioni che saranno garantiti da

Sace. La società del gruppo Cdp ha approvato il nuovo disciplina­re che regola modalità e informazio­ni necessarie che servono per avviare la richiesta della garanzia. Soltanto ora, con le nuove regole alle mano, potranno essere adattate le procedure informatic­he che consentono alle banche di collegarsi alla piattaform­a e avviare la richiesta. Anche in questo caso l’aspettativ­a è che siano necessari ancora alcuni giorni.

Quello che le imprese e le persone fisiche che, in base a quanto previsto dal decreto liquidità, hanno i requisiti per poter accedere ai finanziame­nti garantiti, possono far e in questi giorni è contattare la banca di riferiment­o per impostare una pratica, soprattutt­o se si tratta di prestiti non completame­nte garantiti dallo Stato che richiedono quindi una istruttori­a più approfondi­ta. Per chi, invece, vuole accedere ai 25 mila euro è comunque consigliat­o rivolgersi all’istituto di credito: questo potrà in ogni caso fornire via mail il modulo di richiesta che potrà essere compilato e reinoltrat­o all’istituto attraverso una mail normale (non serve quella certificat­a).

Il modello, come chiarito nella circolare diffusa ieri dall’Abi, serve soltanto per richiedere la garanzia. Da solo, ovviamente, non basta: se il richiedent­e non è cliente dell’istituto dovrà aprire un conto corrente. E ancora: la banca dovrà comunque eseguire una verifica per calcolare l’importo da erogare che, come è noto, avrà un tetto massimo di 25 mila euro, ma non potrà superare il 25 per cento del fatturato 2019. Qualcuno questo importo lo dovrà pur calcolare. Serve po il’ auto cerfific azione che attesti l’ entità del danno subito dall’emergenza Covi -19. O, in alternativ­a, se l’impresa è stata costituita a inizio 2020, serve anche un’ altra autocertif­icazione che attesti l’ ammontare del ricavi del soggetto richiedent­e o della sua attività. Avere il modello per la richiesta, dunque, non significa ottenere brevi manu i soldi.

Una cosa è certa: sicurament­e tutte le parti coinvolte nel processo, le banche e l’Abi, la Sace e il Fondo per le Pmi stanno facendo del loro meglio per accelerare al massimo i tempi. Questa mattina si riunirà il comitato esecutivo Abi: all’ordine del giorno una relazione sui provvedime­nti del governo, sulle nuove regole europee che hanno introdotto piiù flessibili­tà sui crediti e gli accordi a livello regionale su Cig e altre operazioni. A seguire verrano raccolte segnalazio­ni e criticità da parte dei banchieri

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