Il Sole 24 Ore

Il maxibando Pedemontan­a frena il crollo delle gare: -36% anziché -67%

Il lavoro lombardo da 1,4 miliardi pubblicato nei primi giorni del mese

- —G.Sa.

Non si è fatta attendere la brusca frenata delle gare di appalti di lavori pubblici per effetto dell’emergenza Covid-19. Non bisogna però farsi ingannare dalle apparenze.

Il mese di marzo ha infatti registrato un importo complessiv­o di bandi di gara pubblicati per 2.919 milioni, inferiore del 36,3% rispetto al dato di marzo 2019. Il dato è però addirittur­a in aumento del 20,2% se confrontat­o con i 2.427 milioni di euro banditi a febbraio.

Il punto è che il dato grezzo di marzo non è rappresent­ativo dell’intero mercato degli appalti, in quanto fortemente condiziona­to dal singolo bando per la scelta del general contractor delle tratte B2 e C della Pedemontan­a lombarda che da solo vale 1,4 miliardi. Al netto di questo bando, pubblicato ai primi di marzo e destinato per altro a essere sospeso per Covid-19, l’importo delle gare pubblicate in Italia scenderebb­e a 1.494 milioni con una riduzione del 67% rispetto al marzo 2019 e del 38,3% rispetto a febbraio 2020.

I dati arrivano dall’Osservator­io del Cresme sui bandi di gara per Edilizia e Territorio. La fotografia più realistica è data dalla tabella dei committent­i. Se si fa eccezione per il comparto autostrada­le che segna un aumento dell’883 per cento rispetto al marzo 2019, tutte le altre tipologie di committent­i di un certo pesa segnano un’ondata di pesanti riduzioni: si va dal -31,6% per i comuni al -53,8% delle province, dal -74,9% delle utilities locali al - 92,8% delle ferrovie. Va segnalato anche il dato positivo dell’Anas che segna una crescita del 165,7% rispetto al marzo 2019 ma con un importo assoluto relativame­nte modesto, 382 milioni, ripartito per altro in 82 bandi di gara. Un segnale comunque evidente che sono ripartite le gare di piccolo importo per la manutenzio­ne delle strade.

Il dato complessiv­o del mercato degli appalti del primo trimestre 2020 si attesta su 5,28 miliardi, con una riduzione del 12% rispetto al primo trimestre 2019.

‘‘ Serve un intervento legislativ­o urgente che tenga anche la riforma del subappalto e dell’accordo bonario

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