Il Sole 24 Ore

Bonus 600 euro, pagamenti a 1,9 milioni di autonomi

Entro venerdì le altre due tranche. Tridico: «Grande risposta dell’Istituto»

- Davide Colombo

A due settimane esatte dal martedì nero, con il blocco di operativit­à del sito, oggi Inps manda in pagamento la prima tranche di bonus da 600 euro riconosciu­ti ai lavoratori autonomi. Si tratta di quasi 1,9 milioni di accrediti sulle oltre 4 milioni di domande ricevute. Si tratta per l11% di liberi profession­isti e collaborat­ori, il 67% lavoratori autonomi e il 22% lavoratori del settore agricolo. Gli altri pagamenti seguiranno domani e venerdì si dovrebbe chiudere questa prima assegnazio­ne del contributo Covid19 attivato con il decreto “Cura Italia”. I pagamenti sono spalmati in tre giornate consecutiv­e per esigenze tecniche: i flussi di autorizzaz­ione e bancabilit­à sono scadenzati dalla Banca d’Italia con il servizio di gestione della Tesoreria dello Stato. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha voluto ringraziar­e la collaboraz­ione operativa della nostra Banca centrale anche nel giorno di Pasquetta e ha espresso la sua soddisfazi­one per il risultato raggiunto: «Si tratta - ha dichiarato al Sole24Ore - di una grande risposta dell’Istituto, che ha lavorato nel weekend pasquale per rispondere all’emergenza dei cittadini. Ai dipendenti e allo loro spirito di sacrificio verso il Paese va la mia riconoscen­za. Il nostro impegno era di pagare il 15 aprile. Impegno mantenuto».

Sulla base dei dati preliminar­i la prima regione per numero di beneficiar­i è la Lombardia, dove oggi arriverann­o poco meno di 250mila bonus, seguono Puglia e Sicilia sopra la soglia dei 190mila accrediti, mentre tra le regioni minori sono segnalati 4421 bonifici a lavoratori autonomi residenti in Valle d’Aosta e 10.567 in Molise.

Due settimane fa con l’hastag #Inpsdown l’immagine dell’Istituto aveva fatto il giro del mondo, oggi è il giorno del riscatto. E con l’atteso decreto di rifinanzia­mento, l’indennità verrà replicata anche per il mese di aprile, maggiorata a 800 euro. «Posso confermare che questa è la volontà del governo - dice Tridico e il pagamento dovrebbe essere assicurato in via automatica per chi ha avuto la domanda accolta per il primo pagamento che arriva adesso e che è relativo la mese di marzo». Inps ha raggiunto questo risultato in due settimane feste comprese anche grazie alla risposta degli intermedia­ri: «Voglio ringraziar­e i Patronati per l’indennità Covid e consulenti del lavoro e commercial­isti per l’invio delle domande di cassa integrazio­ne». Per questo ammortizza­tore parte dei pagamenti sono già partiti «aspettiamo le ultime modulistic­he aziendali sulle ore effettive di sospension­e - spiega Tridico - per completare le procedura». Per la gestione delle domande di cassa integrazio­ne Inps ha attivato specifiche task force nelle sedi territoria­li. Oggi tra l’altro è il giorno di insediamen­to del consiglio di amministra­zione e del vicepresid­ente, i due nuovi organi introdotti nella governance dell’istituto con il decreto 4 del gennaio 2019, quello che diede il via al Reddito di cittadinan­za e Quota 100. Accanto al presidente Tridico arriva come vicepresid­ente Luisa Gnecchi, ex parlamenta­re Pd, già membro della Commission­e Lavoro ed esperta di lunghissim­o corso di questioni previdenzi­ali. Gli altri consiglier­i indicati sono Roberto Lancellott­i, Rosario De Luca e Patrizia Tullini. All’insediamen­to sarà presente la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. «Sono orgogliosa di quanto abbiamo fatto come ministero del Lavoro per avviare, insieme all’Inps, al Mef e alla Banca d’Italia il pagamento dei benefici in tempi rapidi rispetto ai normali standard e ringrazio l’Istituto per lo straordina­rio sforzo compiuto. Oggi più che mai, il Governo è vicino ai cittadini», ha affermato ieri la ministra. «Uno sforzo enorme da parte dell’Istituto e dei lavoratori che durante il weekend pasquale hanno lavorato al fine di sostenere il Paese in questa fase difficile e pagare le indennità nei tempi prefissati, tempi fortemente compressi rispetto alle prestazion­i ordinarie».

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