Piani antivirus delle start up ceduti gratis alle aziende
Dalla stazione igienizzante ai thermoscanner di controllo degli accessi
Una stazione di igienizzazione da allestire all’ingresso di edifici, pubblici e privati, che garantisce a chi la percorre un elevato livello di igienizzazione, dalle mani alle suole delle scarpe, dotata di thermoscanner e di controllo degli accessi; la mascherina che porta sul perimetro interno, quello a contatto con il viso, un dispositivo aggiuntivo (realizzato con hot melt adhesive, film di poliuretano e idrocolloide), capace di proteggere la cute da piaghe da decubito in seguito allo stress da pressione; la mascherina riutilizzabile in cotone e TNTtriplo strato, sterilizzabile a 110°C, a basso impatto ambientale e anche riconvertibile, che dà risposta al fabbisogno italiano, oggi stimato oggi in 100 milioni di pezzi al mese; il braccialetto in silicone che, tramite la tecnologia bluetooth, interagisce con quello del collega di lavoro e vibra e lampeggia se supera la distanza minima di sicurezza; un’App che consente agli equipaggi della Croce Rossa di gestire le richieste pervenute, i servizi da erogare, di ottimizzare i percorsi, semplificare i rapporti con gli assistiti e rendicontare le attività. Sono i cinque progetti selezionati da un comitato tecnicoscientifico tra gli oltre cento che, in tre giorni, sono arrivati in risposta alla chiamata di Ecapital. «C’è stata una straordinaria mobilitazione di ingegneri, biologici, medici, chimici, informatici, docenti universitari, creativi, la maggior parte giovani e già strutturati, già preparati ad affrontare un futuro molto diverso dal passato: a loro è stato chiesto di guardare all’oggi per pensare il domani», spiega Mario Pesaresi, presidente della Fondazione Marche, che ha trovato un primo sostegno nella Fondazione Aristide Merloni.
La proprietà intellettuale
Il progetto Ecapital ha vent’anni di storia e promuove le startup, stimolandole ad avere un’idea per farne un’impresa; la special call «antivirus idea» aveva un paradigma molto diverso: «abbiamo chiesto a tutti di essere generosi e di rinunciare alla proprietà intellettuale, per donare l'idea a un’azienda che la potesse realizzare, chiedendo a quest’ultima di fare attività no profit almeno sino a fine 2020». I progetti dovevano rispondere a tre requisiti: dare soluzioni a un problema reale, poter passare dalla carta al prototipo in 48 ore e, soprattutto, che fosse possibile individuare dei partner industriali per realizzarli in una settimana. La Fondazione Marche inizia oggi la presentazione dei cinque migliori progetti a quindici aziende italiane, “che hanno forza e capacità per studiarli meglio ed eventualmente realizzarli, ma il materiale che oggi è a disposizione è immenso”. Progetti semplici, come maniglie e guanti con superfici asportabili o tappeti auto-igienizzanti, ma anche molto complessi, «perché ad esempio impattano sull'organizzazione sanitaria», come ad esempio la gestione dei percorsi sicuri, la gestione dei letti e dei macchinari negli ospedali, la sorveglianza a casa dei possibili contagiati, le attività di telemedicina: «Tutto questo presuppone la partecipazione attiva del sistema sanitario nelle scelte operative e gestionali», sottolinea Pesaresi, che intende aprire «al più presto un confronto con i soggetti deputati (aziende sanitarie e Regioni, ndr., partendo dalle Marche».
Nulla del materiale arrivato andrà perso. Da qui l'idea della Fondazione Marche di creare una piattaforma che ospiterà tutti i progetti, creando un link tra la creatività e le imprese, «in modo che queste ultime possano verificare la fattibilità rispetto al proprio core business, anche pensando a un’eventuale riconversione dell’attività produttiva».