Atlantia, il nuovo piano tariffe per sbloccare la concessione
I pedaggi “rab based” spesso non sono capienti per spesare gli investimenti I giudici commissariano il Mit sul piano economico di Strada dei Parchi
Il piano economico finanziario depositato da Aspi è un dossier di oltre 200 pagine: una base di partenza per intavolare una trattativa con l’esecutivo
Il piano economico finanziario depositato al ministero delle Infrastrutture da Aspi è un dossier corposo, fatto di oltre 200 pagine, particolarmente tecnico in alcuni passaggi ma che delinea uno scenario difficilmente contestabile: il sistema della tariffe secondo il modello “rab based” introdotto dall’Autorità dei Trasporti spesso non spesa gli investimenti necessari da realizzare sulla rete. Ci sono casi in cui il pedaggio è ampiamente capiente e altri invece dove manca l’indispensabile equilibrio economico finanziario.
Sono le cifre a parlare, calcolate sulla base dei denari messi sul piatto, delle potenziali tariffe da applicare e delle previsioni di traffico. Un documento dettagliato che rappresenta però una semplice base di partenza per intavolare una trattativa a tutto campo con l’esecutivo: sul tavolo il nodo pedaggi ma soprattutto il superamento dell’articolo 35. Due tematiche che, a questo punto, potrebbero procedere di pari passo. E questo in parte spiega perché Aspi ha voluto giocare in anticipo la carta del pef. Venerdì scorso, la controllata di Atlantia , quasi due mesi prima del termine ultimo di fine maggio, ha presentato al ministero delle Infrastrutture
il piano economico e finanziario rivisto in base alle modifiche del sistema tariffario introdotte dall’Art. Si tratta, in sostanza, di una sorta di “piano industriale” quinquennale (a partire da quest’anno) in cui la concessionaria mostra al regolatore come intende operare sulla rete, a partire dagli investimenti, in relazione al nuovo sistema di tariffe. Il documento - che rappresenta comunque un adempimento di legge a cui saranno chiamati anche gli altri concessionari italiani offre scenari differenziati in base alle stime di traffico, più o meno conservative. In alcuni casi tuttavia si rilevano diverse criticità da discutere evidentemente prima che i nuovi pedaggi entrino in vigore.
Tutto questo entrerà con ogni probabilità nel negoziato col governo, ripartito qualche settimana fa, sul tema caldo degli ultimi mesi, ossia l’articolo 35 del Milleproroghe, che con i noti meccanismi di revoca delle concessione che pesa come un macigno su Aspi e su Atlantia. Spetterà ora al governo esaminare il dossier e decidere se cercare di risolverlo subito o, in alternativa, se rimandare la questione a settembre, concentrando ora le trattative principalmente sull’articolo 35. In proposito, come segnalava ieri un report di Equita, quest’ultimo è un tassello cruciale. «Aspi, il cui rating è junk a causa del Milleproroghe, ha difficoltà a rifinanziarsi e quindi ad affrontare gli investimenti contenuti nel Pef», ossia i 13 miliardi da qui fino a fine concessione e soprattutto l’incremento delle spese di manutenzione del 40% tra il 2020 e il 2023. In prospettiva, ha aggiunto Equita, «il fatto che la trattativa con il governo prosegua è importante per Atlantia per superare le incertezze introdotte dal Milleproroghe sulla concessione in capo ad Aspi (riduzione dell’indennizzo in caso di revoca, downgrade, e passaggio al nuovo sistema tariffario rab based).
E sul tema pef ieri è stata una giornata chiave anche per Strada dei Parchi, società del Gruppo Toto. Il Consiglio di Stato ha di fatto commissariato il Mit sul piano economico finanziario della compagnia autostradale. Dopo anni di attesa, dunque, complice «una situazione di inerzia» e nonostante il Ministero di recente abbia rilevato «elementi di criticità» peraltro sottolineati anche «dalle Autorità europee», tali da «precludere la favorevole valutazione» del documento, i giudici hanno indicato nel «capo del dipartimento per il coordinamento amministrativo presso la presidenza del Consiglio dei Ministri» la figura che dovrà mettere un punto fermo sulla vicenda.
Il pef di Strada dei Parchi è in “cantiere” ormai dal 2012. Comprensibile dunque la soddisfazione della società che, nel bene o nel male, a questo punto conta di poter sciogliere un nodo chiave per l’azienda.