Dal Tesoro argini contro i rischi di mercato sui BTp
Focus sul nuovo strumento per le famiglie. Spread su, rendimento all’1,82%
Accanto al Btp Italia il mercato dei titoli di Stato “per famiglie” conoscerà presto un «nuovo strumento nominale, particolarmente semplice e privo di meccanismi di indicizzazione, specificatamente dedicato agli investitori retail». E questo nuovo titolo “per famiglie” potrà «essere proposto in più occasioni durante l’anno».
Con una mossa inedita, il Tesoro aggiorna in corso d’opera le Linee guida sulla gestione del debito pubblico, il documento che ogni dicembre indica le strategie per l’anno successivo. I pilastri dell’ultimo programma, con le nuove emissioni in dollari e l’avvio dei Green Bond, restano in campo. Ma la priorità è ora quella di far fronte al debito extra per arginare la crisi. E nell’integrazione, pubblicata ieri, viene messa nero su bianco l’intenzione (anticipata sul Sole 24 Ore di venerdì scorso) di allargare l’offerta di prodotti per i piccoli investitori.
L’obiettivo è di tornare a coinvolgere negli acquisti diretti le famiglie italiane, che oggi hanno in portafoglio solo il 3% del nostro debito. Non per ragioni patriottiche, ma per costruire un nuovo argine al rischio di brutte sorprese che si possono incontrare sui mercati: dove la tensione resta alta, come mostra la giornata di ieri che ha visto crescere all’1,82% il rendimento del decennale alla riapertura dei mercati dopo l’Eurogruppo di giovedì, coincisa con i numeri neri elaborati dall’Fmi sulla nostra finanza pubblica (-9,1% di Pil, 8,3% di deficit). Sul nuovo prodotto il Tesoro per ora non entra nei dettagli: complicata la via degli incentivi fiscali, che rischia di creare disallineamenti con i titoli “normali”, la ricerca di atout per i piccoli investitori potrebbe giocare sulle scadenze per alimentare rendimenti competitivi sul mercato.
Sul debito aggiuntivo da gestire Via XX Settembre non fa nuove cifre. Che però arriveranno presto con il Def atteso alla fine di aprile. Nella relazione inviata al Parlamento a marzo per il primo rialzo degli obiettivi di deficit il Mef aveva spiegato che il fabbisogno 2020 sarebbe potuto aumentare fino a 87 miliardi in termini di competenza e 136,5 guardando alla cassa. Ma il conto sarà rivisto già la settimana prossima quando il governo tornerà a bussare a Camera e Senato per farsi autorizzare nuovo deficit: anche qui mancano per ora numeri ufficiali, ma le ipotesi di questi giorni parlano di una dote aggiuntiva intorno al 2% del Pil, cioè vicina ai 36 miliardi.
Lo sforzo anticrisi dovrà percorrere tutta la curva delle scadenze. E il tentativo di coinvolgere le famiglie rappresenta solo una delle cinque mosse elaborate dal Tesoro per sostenerlo. Fra le altre, la più innovativa riguarda l’introduzione di un collocamento aggiuntivo riservato agli specialisti, che potrà riguardare la riapertura di titoli già emessi nelle aste ordinarie. Il tutto avverrà nelle settimane lasciate libere dalle aste, tramite la Banca d’Italia o con un ampliamento della piattaforma telematica dei titoli di Stato.
Ma la macchina delle emissioni accelererà anche nelle aste ordinarie, che seguiranno il calendario già definito ma saranno caricate di titoli extra spalmate su tutti gli strumenti e le scadenze a disposizione, in un’ottica che lascia aperte tutte le porte per adeguare di volta in volta le scelte all’evoluzione delle condizioni di mercato.
A crescere saranno poi le quote dei collocamenti supplementari riservati agli specialisti: oggi riguardano il 30% delle prime tranche e il 15% di quelle successive, con un possibile incremento del 5% di questa seconda fetta per i titoli indicizzati con vita residua superiore ai 10 anni. Anche su questo punto il Tesoro si lascia le mani libere, prevedendo deroghe che saranno decise a ogni asta in base al bisogno di alzare argini alle incognite del mercato “aperto”. Alla stessa ottica risponde l’ultima mossa, che prevede un ricorso maggiore al collocamento sindacato anche su scadenze diverse da quelle che fin qui hanno seguito questa via.