Sace, operativo il modello per i prestiti
Due giorni per le garanzie Cdp prepara Covid bond da 1 miliardo di euro Iter rapido per le domande delle imprese con ricavi inferiori a 1,5 miliardi
Modello semplificato e iter rapido per le richieste di prestiti con garanzia statale, come previsto dal decreto liquidità, da parte delle imprese sotto 1,5 miliardi di fatturato e 5mila dipendenti. È uno dei tasselli del disciplinare della Sace, inviato in queste ore alle banche, con informazioni e procedure di attivazione per i soggetti abilitati all’erogazione del credito. Intanto la Cdp si prepara a lanciare il Covid19 Bond all’interno del programma di emissioni.
Un modello semplificato e un iter rapido in modo da gestire il più celermente possibile le richieste che arriveranno dalle imprese con meno di 1,5 miliardi di fatturato e meno di 5mila dipendenti. Un’asticella, quest’ultima, che include la quasi totalità del tessuto economico italiano. Mentre per le aziende con un giro d’affari al di sopra di quella soglia, il mandato per banche e Sace sarà comunque quello di accelerare al massimo i tempi di emissione della nuova garanzia Italia, prevista dal decreto liquidità approvato dal governo. Sono questi i tasselli principali del disciplinare, anticipato dal Sole 24 Ore di domenica scorsa e messo a punto da Sace, che è stato inviato alle banche e che contiene informazioni utili e procedure di attivazione per gli istituti e per i soggetti abilitati all’erogazione del credito, garantito da Sace e controgarantito dallo Stato.
Il disciplinare, sviluppato dalla task force avviata nei giorni scorsi dalla società di Cdp e dall’Abi (Associazione bancaria italiana) che ha lavorato senza sosta durante il weekend pasquale per favorire la messa in pista a stretto giro del nuovo strumento, stabilisce innanzitutto una modulistica semplificata per le operazioni in favore di imprese fino a 1,5 miliardi in linea con quanto previsto dal decreto licenziato dall’esecutivo. In pratica, le banche potranno inviare la richiesta di garanzia utilizzando massivamente un tracciato record, con poche caselle condivise a monte con gli istituti, e non procedendo per singole pratiche. Una volta ricevuto lo schema, il cui completamento da parte degli istituti sarà agevolato dal fatto di disporre già dei dati presenti nei sistemi informativi, Sace processerà la richiesta. In caso di esito positivo, la società le assegnerà quindi un codice unico identificativo ed emetterà la garanzia al massimo in due giorni dalla ricezione dell’istanza della banca (si veda anche il Sole 24 Ore del 10 aprile).
Fin qui l’interlocuzione tra la banca e la Sace. Ma l’impresa che vorrà ricorrere alla nuova garanzia Italia, su cui ieri il top management di Sace ha svolto un’informativa in cda, dovrà presentare all’istituto di credito, insieme alla richiesta di prestito garantito, anche una serie di dichiarazioni che attestino, come stabilito dal decreto liquidità, il possesso dei requisiti per accedere allo strumento: dall’assenza di difficoltà finanziarie antecedenti l’emergenza o di carichi pendenti nei confronti dell’azienda e dei suoi vertici, all’attestazione sul rispetto del limite del prestito garantito che, come noto, non può superare il tetto più alto tra il 25% del fatturato o il doppio dei costi del personale per il 2019, fino ai paletti fissati per la destinazione del finanziamento e per l’azienda. Che, va ricordato, s’impegna - e dovrà appunto documentarlo -, a non distribuire dividendi o a riacquistare azioni proprie nel 2020, ma anche a gestire i livelli occupazionali con accordi sindacali.
Il disciplinare, che prevede anche una fotografia trimestrale in corso d’opera per monitorare l’andamento della nuova garanzia e i suoi effettivi risvolti, è l’ultimo tassello di una macchina che ha visto Sace mettere in campo, come già riferito da questo giornale, tutta una serie di strumenti, a cominciare da un numero verde dedicato.
Sempre restando in casa Cdp, poi, la spa di Via Goito sta studiando l’emissione di social bond legati all’emergenza coronavirus. Per questo motivo, la Cassa ha già dato mandato a un pool di banche per il lancio a breve, forse già oggi, dell’emissione obbligazionaria in due tranche (a 3 e a 7 anni), con importo benchmark (500 milioni ciascuna), per sostenere le imprese e i territori più duramente colpiti dall’epidemia provocata dal Covid-19.
Oggi si riunirà la task force Abi, Mef, Fondo di garanzia e Sace per fare il punto sui tempi di attuazione