Alitalia, capitale di 3 miliardi
L’annuncio a sorpresa del ministro Patuanelli al question time in Senato «Piano di rilancio, tutelare al massimo i livelli occupazionali»
La politica degli annunci su Alitalia ha riservato ieri una sorpresa. La Nuova Alitalia nazionalizzata avrà un capitale «non inferiore ai 3 miliardi» di euro, ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nella risposta al Senato a un’interrogazione del Pd, primo firmatario Bruno Astorre.
«Il capitale iniziale della Newco non potrà essere inferiore ai 3 miliardi, proprio perché vogliamo dotare la compagnia di un vero piano di rilancio sul mercato del trasporto aereo. I livelli occupazionali saranno tutelati al massimo, compatibilmente, oggi, con le attuali condizioni delle compagnie», sono le parole di Patuanelli nel resoconto stenografico del Senato.
Il governo ha già stanziato 500 milioni per nazionalizzare Alitalia nel decreto legge «Cura Italia». L’annuncio del ministro del M5S ha colto quindi tutti di sorpresa. Il 29 aprile alla Camera il commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, a una domanda su quanti soldi sono necessari per fare la «Newco» aveva risposto: «Lo stanziamento è stato stimato in 500 milioni per il 2020, sicuramente per il 2020 è congruo».
Adesso Patuanelli parla di 3 miliardi. Da quando è stata commissariata, tre anni fa, Alitalia ha già ricevuto 1,3 miliardi dallo Stato in «prestito». Soldi tutti bruciati dalle perdite (a cui vanno sommati 145 milioni di interessi maturati fino a maggio 2019). Questo senza considerare i 500 milioni del decreto «Cura Italia», non ancora versati.
Il ministro parla di una supercapitalizzazione quando non esiste un piano industriale della nuova compagnia, che dovrebbe partire dal primo giugno. Il commissario Leogrande il 29 aprile ha detto che la nuova compagnia partirà con 92 aerei (20 di lungo raggio) prendendo in affitto i rami d’azienda volo e manutenzione dalla compagnia commissariata, che a fine 2019 aveva 113 aerei. «Non c’è un ridimensionamento dell’azienda; anzi, sono 113 gli aerei, ma è da più di un anno che ne volano meno di 100», ha detto Patuanelli.
Siamo di fronte a una serie di annunci da verificare. Uno sguardo ai grandi vettori europei mostra che, nei bilanci a fine 2019, il gruppo Lufthansa ha un capitale totale («total equity», incluse le riserve, cioè il patrimonio netto) pari a 10,26 miliardi e ha 763 aerei (657 di proprietà), il gruppo Air France-Klm ha un patrimonio netto consolidato di 2,3 miliardi e ha 546 aerei operativi (224 di proprietà), Iag, la holding che controlla British Airways, Iberia, Aer Lingus e Vueling, ha un patrimonio netto consolidato di 6,83 miliardi e ha 598 aerei (197 di proprietà).
Dunque se Alitalia dovesse decollare con un capitale di 3 miliardi avrebbe un patrimonio netto superiore a Air France-Klm (che ha un fatturato 2019 di 27,2 miliardi, nove volte Alitalia), pari alla metà di Iag e al 30% di Lufthansa. Il governo dovrebbe spiegare non solo dove trova i 3 miliardi ma anche a cosa servirebbero. Tenuto conto, tra l’altro, che sono soldi dei contribuenti.