Il Sole 24 Ore

«No a tentazioni d’ingerenza nelle imprese»

Il senatore Pd: «Niente nazionaliz­zazioni, lo Stato sia regolatore. Alleggerir­e l’ipertrofia legislativ­a e riaprire subito i cantieri con norme tampone»

- Giorgio Santilli

«Di Beneduce non ne vedo in giro, non vedo quella cultura industrial­e né un disegno strategico innovatore, quindi sarebbe opportuno che lo Stato fermasse la tentazione di tornare a intervenir­e nel capitale delle imprese » . Il senatore del Pd Luigi Zanda invita, nei giorni in cui torna la tentazione delle nazionaliz­zazioni, ad alzare lo sguardo oltre l’emergenza sanitaria ed economica per evitare interventi di corto respiro che potrebbero creare guasti all’assetto del sistema economico e industrial­e. Zanda, uno degli uomini d di i punta del partito su questi temi anche dopo le dimissioni da tesoriere e l’assunzione della presidenza della nuova società editoriale Domani di Carlo De Benedetti, chiede di «evitare fughe in avanti», di preparare semmai «un alleggerim­ento della ipertrofia legislativ­a» (confermata dai 763 provvedime­nti nei cento giorni dell’emergenza Covid) e «misure tampone che consentano di riaprire subito i cantieri » . Sulla priorità del rilancio di investimen­ti pubblici «dobbiamo agire in due tempi: dare subito un chiaro input politico che vogliamo riaprire tutto quello che si può e poi ragionare su un’azione di medio lungo periodo che parta dalla constatazi­one che l’indebolime­nto dei corpi tecnici dello Stato, delle Regioni, dei comuni ha azzerato le funzioni di indirizzo e di controllo della pubblica amministra­zione, portando i guai che vediamo nella paralisi dei lavori pubblici e nel cro crollo llo dei p ponti onti » .

Ma il dibattito politico di queste ore è molto concentrat­o sul ruolo dello Stato in economia. Assente un disegno strategico, il ventaglio delle posizioni di governo va dalla nostalgia per l’Iri di certe frange M5S alle rassicuraz­ioni di Conte e Gualtieri che non si sta preparando una stagione di nazionaliz­zazioni e che l’intervento pubblico nel capitale delle imprese deve essere temporaneo e limitato. La posizione di Zanda, che riflette un dibattito più articolato nel Pd, prova a introdurre qualche elemento di chiarezza strategica. «Lo Stato - dice - deve avere in economia un ruolo essenzialm­ente regolatore, dare regole di fondo che consentono il funzioname­nto dell’economia, come nel caso della concorrenz­a, dell’antimonopo­lio o della tutela ambientale. E deve mantenere riserve pubbliche in settori come infrastrut­ture, energia, acqua, gestite anche tramite concession­i. Ma non deve mai dimenticar­e, nelle scelte di politica economica, che, se siamo un Paese forte e ricco lo dobbiamo a una struttura economica e industrial­e fatta prevalente­mente di Pmi, molte delle quali competitiv­e nell’export, e di alcune grandi imprese pubbliche e private che continuano ad avere un ruolo strategico».

La preoccupaz­ione riguarda semmai il debito pubblico. «La priorità di ripagare il nostro debito è la vera ragione per cui dovremmo evitare, in tutto l’arco di interventi ipotizzati anche in questi giorni, dai prestiti garantiti alle ricapitali­zzazioni pubbliche, interventi che non siano strettamen­te necessari e concentrat­i su attività davvero strategich­e sul piano nazionale » .

Restano le difficoltà che all’economia produce «una debolezza dell’assetto costituzio­nale dello Stato»: così si spiegano i rapporti conflittua­li tra Stato e Regioni, più che mai attuali in questa emergenza Covid, e la farraginos­a procedura decisional­e del bicamerali­smo perfetto. «La politica dovrebbe sempre ricordare - conclude Zanda - che se nessun sistema economico può vivere senza uno Stato che dia regole chiare ed efficienti, nessuno Stato può vivere senza un sistema economico in buona salute. Il talento della politica è regolare con equilibrio e misura questo mix di componenti, evitando certi vizi populisti della dispersion­e a pioggia delle risorse pubbliche e dell’inflazione normativa e privilegia­ndo invece gli investimen­ti strategici del sistema produttivo».

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Luigi Zanda. Senatore Pd, P d, ex tesoriere del partito, ha da poco assunto la presidenza presi denza della nuova società societ à editoriale Domani di Carlo De Benedetti Benedett i

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