Doppio verdetto sul debito italiano
Mercati sempre in tensione: rendimento dell’1,93% per il decennale del Tesoro
Mercati ancora in tensione alla vigilia del doppio verdetto sul debito italiano. A poco più di una settimana dal declassamento a sorpresa di Fitch e a due dalla conferma di S&P tocca a Moody’s e a Dbrs rivedere stasera la pagella sui BTp. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla prima, il cui giudizio « Baa3 » rappresenta l’ultimo gradino dell’investment grade, grade , ma è p più iù p probabile robabile che sia l’agenzia canadese a calare la scure, visto che il s suo u o « Bbb high» high » rimane al momento il più generoso.
Al termine di una seduta positiva per l’azionario (Milano ha chiuso a + 0,5%), il decennale del Tesoro si è attestato all’1,93% e lo spread sui Bund a 248 punti: livello a cui si è tornati dopo la pronuncia della Corte di Karlsruhe sui piani di riacquisto Bce. Il mercato ha del resto già da tempo preso una decisione, visto che i BTp trattano a rendimenti coerenti con un junk bond . Tanto per fare un paragone, pur avendo un rating mediamente simile, i titoli del Portogallo viaggiano su rendimenti (e ( e spread) più bassi di quasi 100 punti base rispetto ai nostri.
La decisione dell’Eurotower d di i accettare a g garanzia, aranzi a, i in n vi via a provvisoria, anche i titol titoli i che per la crisi Covid-19 dovessero perdere lo status di investment grade (e quindi potenzialmente anche quelli italiani) ha in parte disinnescato la mina delle agenzie di rating. Gli eventuali contraccolpi di una bocciatura potrebbero però farsi sentire sugli investitori, in particolare gli istituzionali e quanti sono costretti a seguire per le scelte benchmark che rispondono a criteri diversi da q quelli uell i Bce.
«Mentre sarà in gran parte irrilevante per l a Bce, un downgrade avrebbe importanza per gli investitori privati», confermano Luca Cazzulani e Chiara Cremonesi di Uni Uni- Credit Research, che si spingono a delineare l’identikit dei creditori più «pericolosi» per l’Italia. «Stimiamo - aggiung aggiungono ono gl gli i anal analisti isti - che a marzo i gestori di patrimoni stranieri e gli hedge fund, d di i so solito lito i più rapidi a vendere nei periodi di stress del mercato, detenessero circa 170 miliardi di euro di governativi italiani » . Il 27% dei BTp in mani straniere (esclusa ( esclusa la Bce) è quindi teoricamente in bilico, appeso ai giudizi di Dbrs e Moody’s.