Dal lockdown spinta al digitale in Italia
Pagamenti elettronici e lavoro smart ridisegnano il modo di fare impresa
In Italia i volumi dei pagamenti digitali sono crollati del 50% nel periodo del lockdown. Ma i due mesi di chiusura del Paese sono stati un test per sperimentare su ampia scala il digitale da parte di imprese e cittadini privati. Una svolta destinata a mutare stabilmente il modo di operare di clienti e aziende con un'accelerazione della diffusione dei pagamenti digitali, come prevede un rapporto della società' di consulenza Bain & Company. “Si è' ormai creata una diffusa consapevolezza che i pagamenti digitali sono utili ed efficaci, il sistema ha funzionato e si è' dimostrato resistente, anche dal punto di vista della cybersecurity”, commenta Vincenzo Gringoli, partner di Bain & Company e tra i curatori del rapporto. Questa diffusione del digitale, a partire dai pagamenti ma anche dello smart working, che conseguenze avra' per le aziende? “Il successo dell'esperimento forzato sta già' modificando piani di investimento e struttura di costi per tantissime aziende che in queste settimane stanno identificando e valutando nuovi modelli organizzativi per il futuro”. Un tema che non riguarda solo il settore dei pagamenti ma l'intera distribuzione al retail. “E' in atto una spinta forte alla multicanalita', con la necessità' di organizzare vendite e spedizione a domicilio. La nostra previsione e' che nel mondo la quota di mercato dei pagamenti digitali sia destinata a salire di circa 10% punti percentuali nei prossimi cinque anni rispetto a quanto era previsto pre Covid”. In un orizzonte di medio lungo termine, quali cambiamenti si determineranno a livello di distribuzione? “Per i merchants crediamo sia inevitabile l'adozione di infrastrutture omnicanali, votate anche all'e-commerce”. E l'improvvisa adozione dello Smart working che conseguenze avra'? “Molte aziende stanno valutando nuove modalità di lavoro, con impatti su spazi immobiliari e modelli di HR”.