La Polonia rinvia le elezioni presidenziali
Le elezioni presidenziali polacche, previste per domenica 10 maggio, sono state rinviate a data da destinarsi, non prima del mese prossimo. Il partito di maggioranza Diritto e giustizia (PiS) e il partner di coalizione, Accordo, hanno trovato un’intesa in questo senso, allontanando i timori che andare alle urne nel pieno della pandemia da coronavirus, per di più ricorrendo al voto postale, potesse alterare la correttezza delle operazioni. E anticipando, al tempo stesso, una decisione della Corte suprema che avrebbe con tutta probabilità dichiarato illegittime le elezioni.
Il voto postale (che preoccupa partiti di opposizione come Piattaforma Civica) rimane in realtà in piedi, visto che la Camera bassa ha approvato proprio ieri la legge che lo consente. Rimane invece incerta la nuova data.
Il presidente in carica, Andrzej Duda, sostenuto dal PiS e favorito nettamente nei sondaggi, vorrebbe votare prima possibile, il vicepremier Jacek Sasin ha dichiarato però che la prima data fattibile è giugno. I partiti di opposizione e gli osservatori internazionali fanno notare che soltanto Duda ha potuto finora condurre una campagna elettorale appropriata, con i rivali costretti a margini di azione limitati dalle restrizioni imposte dal coronavirus.
Duda ha sostenuto le riforme del sistema giudiziario bocciate poi dalla Commissione Ue come non democratiche e avere il presidente come alleato è fondamentale, per il governo, per implementare la sua agenda conservatrice. Il PiS, inoltre, spinge per votare presto perché teme che le ricadute economiche della pandemia possano indebolire il sostegno per il governo e per Duda stesso.
Positivi i primi commenti da Bruxelles: «Eravamo preoccupati per l’organizzazione di queste elezioni - ha detto il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders -. Ora continueremo a seguire da vicino la situazione, per essere sicuri che la procedura sia corretta e che la campagna elettorale sia equa per tutti».