Tamponi dopo i test sierologici le Regioni: ora regole uniche
Toscana e Veneto apripista: li potranno prescrivere anche i medici di famiglia
Linee guida nazionali per l’uso dei test sierologici oggi lasciati a l fai da te regionale e sì al ricorso ai tamponi per tutti i cittadini che dopo aver effettuato un test sierologico hanno scoperto di aver incontrato il Covid sviluppando gli anticorpi.
La richiesta arriva dalle Regioni che ieri hanno chiesto un incontro al ministro della Salute Roberto Speranza per fare chiarezza su questo fronte dopo che nelle ultime settimane molti governatori hanno acquistato già centinaia di migliaia di test sierologici per testare soprattutto tra sanitari e forze dell’ordine. «Su questo tema non può continuare la confusione attuale - avverte Luigi Icardi assessore del Piemonte e coordinatore degli altri assessori alla Salute -. È necessario che si facciano delle linee guida nazionali e magari si decida di prevedere il ricorso ai tamponi per tutti quelli che risulteranno positivi». Un punto quest’ultimo cruciale visto che in diverse Regioni, dove è possibile (la Lombardia a esempio lo vieta), sono anche gli stessi cittadini a effettuare autonomamente test sierologici ricorrendo ai laboratori privati che li offrono anche apre zz zii contenuti. Lasciandoli però con un dubbio importante: chi ha sviluppato gli anticorpi e quindi è stato infettato dal Covid potrebbe essere ancora contagioso (questo il test sierologico non lo dice) così come non è certo se è anche diventato immune. Da qui la necessità di poter ricorrere ai tamponi che sono gli unici strumenti che possono diagnosticare la positività.
Una scelta questa già fatta dalla Toscana che sta facendo da battistrada sui test sierologici. Il governatore Enrico Rossi ha firmato la terza ordinanza estendendo ancora la platea delle persone da testare, con medici di famiglia e pediatri che potranno prescriverli a spese del Ssn per tutti quei cittadini che presentano dei sintomi Con una postilla importante: chi risulterà positivo al test o quantomeno dubbio dovrà essere sottoposto al tampone entro 24 ore. In Toscana dove finora sono stati fatti 120mila test «ogni 10mila - avverte Rossi - sono circa 300 le persone che risultano positive, queste a loro volta vengono sottoposte a tampone e 50 hanno la conferma che sono positive».
Sulla stessa scia anche il Veneto che è diventato modello soprattutto per il grande numero di tamponi effettuati. Qui la Regione ha approvato una delibera che consente ai medici di famiglia di prescrivere con la ricetta il tampone.
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