Anie: «Cura del ferro per le Ferrovie»
Gaudiello: rete ferroviaria da ammodernare, urgente sbloccare gli investimenti
Sbloccare gli investimenti, fermi da tempo, per l’ammodernamento tecnologico della rete ferroviaria italiana produrrebbe un duplice effetto, in questa fase drammatica che sta vivendo il Paese: migliorare sensibilmente gli standard di sicurezza in ferrovia e dare una spallata al rilancio dell’economia.
È il messaggio che le imprese attive nel settore delle tecnologie per il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico locale rappresentate da Anie Assifer indirizzano al governo. «In questi giorni - spiega al Sole 24 Ore il presidente di Anie Assifer, Giuseppe Gaudiello - assistiamo a una girandola di annunci che ci lasciano frastornati: la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, in audizione alla Camera annuncia 15,4 miliardi di investimenti per l’ammodernamento delle i nfrastrutture ferroviarie. Poi, sempre in audizione in Parlamento, è Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (gruppo Fs), ad annunciare 13,6 miliardi di investimenti per il solo anno 2020. Benissimo. Noi chiediamo solo che dalle parola seguano i fatti, cioè gli appalti, perché l’industria ferroviaria italiana è un’eccellenza che, in questa fase, potrebbe dare un contributo rilevante alla riscossa del Paese».
Secondo Gaudiello, la cura del ferro, cavallo di battaglia dell’ex ministro dei Trasporti, Graziano Del rio, da sola non basta per modernizzare iillss ettore: ettore :« Con Con la la cura cura del del ferro-dice G audi ello-avremo certamente treni migliori in circola zion ne es suiuib binari i nari i italiani, tali ani, mm a a cc on onu un’ inn’ inf fra strutturar a struttura ancora ancora inadeguata. inadeguata. Se Se non investiamo anche nelle tecnologie direte, introducendo degli standard più moderni, non sarà possibile assicurare servizi evoluti alla collettivit letti vitàà».Gau di elloGa udi ello è un fiume in piena: «Il piano di applicazione dello standard europeo Ertms sulla rete convenzionale di Rfi, al fine di au au- mentare la capacità di trasporto per il traffico pendolare, è stato presentato il 26 ottobre 2018 a Pietrarsa (Napoli) alla presenza del mondo ddell’ industria, el l’ industria, di di tutti gli gli enti miniministeri ali e governativi, della Commi ss sione ione europea europea e dei principali principali op eop eratori internazionali». È un piano di grande respiro che immagina l’ integrazione tra tutte le reti ferroviarie ferroviarie europee, a partire dall’Alta velocità/ capacità, a cui si aggiunge un sensibile miglioramento della capacità di t trasporto r asporto delle delle reti regionali regionali al al serservizio del traffico pendolare pendola ree a memedia percorrenza interregionale. Prosegue Gaudiello: «Il piano, sebbene sia stato presentato in numerose occasioni al mondo delle imprese, alle strutture ministeriali e governative nonché agli organismi europei (Commissione europea e principali operatori ferroviari), non ha ancora aavutovutoi inizi on i zio a circa circa due anni dalla sua presentazione. Due ministri delle Infrastrutture e due responsabili della Struttura tecnica di missione hanno dato parere positivo al p pia noia noma ma non non è stato dato seguito con i necessari atti amministrativi e coni flussi di finanziamento richiesti ». Ora Ani e Assi Assiferfer intravede un un altro rischio: il presumibile dirottamento di ingenti ingenti flussi flussi finanziari finanziaria favore degli operatori del trasporto pubblico l oca le(tpl ), duramente colpiti dal crollo della domanda per effetto della pandemia, pandemia, potrebbe potrebbe ridurre le probabilità che il piano annnunc iatounc iato possa possa effettivamente effettivamente dedecollare, nei tempi e con le modalit modalità à previste. «Da non trascurare - osserva Gaudiello - l’orientamento governativo che privilegia il finanziamento di opere di impatto comunicativo e a maggior evidenza, rispetto a interventi in tecnologia che per lorroonna tura atur assono on osp spesso essonn on onv visibili i sibili a all’ opini o nell’ opini on eppubb li ca».ubb li ca ».
Infine, per quanto riguarda la manutenzione della rete ferroviaria, gli investimenti di Rfi si traducono in accordi quadro sottoscritti con le imprese. «Essi - dice Anie Assifer - costituiscono degli impegni di spesa che si traducono in lavori e opere effettivamente eseguibili solo a seguito di stipula di relativi contratti applicativi. Gli ultimi accordi quadro, attualmente in essere per elettrificazione e segnalamento, vedono un ammontare totale di circa 1,5 miliardi di euro, dei quali a oggi si sono concretizzati solamente meno di 400 milioni di euro, quindi circa il 25%».