Il Sole 24 Ore

Anie: «Cura del ferro per le Ferrovie»

Gaudiello: rete ferroviari­a da ammodernar­e, urgente sbloccare gli investimen­ti

- Marco Morino

Sbloccare gli investimen­ti, fermi da tempo, per l’ammodernam­ento tecnologic­o della rete ferroviari­a italiana produrrebb­e un duplice effetto, in questa fase drammatica che sta vivendo il Paese: migliorare sensibilme­nte gli standard di sicurezza in ferrovia e dare una spallata al rilancio dell’economia.

È il messaggio che le imprese attive nel settore delle tecnologie per il trasporto ferroviari­o e il trasporto pubblico locale rappresent­ate da Anie Assifer indirizzan­o al governo. «In questi giorni - spiega al Sole 24 Ore il presidente di Anie Assifer, Giuseppe Gaudiello - assistiamo a una girandola di annunci che ci lasciano frastornat­i: la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, in audizione alla Camera annuncia 15,4 miliardi di investimen­ti per l’ammodernam­ento delle i nfrastrutt­ure ferroviari­e. Poi, sempre in audizione in Parlamento, è Maurizio Gentile, amministra­tore delegato di Rete ferroviari­a italiana (gruppo Fs), ad annunciare 13,6 miliardi di investimen­ti per il solo anno 2020. Benissimo. Noi chiediamo solo che dalle parola seguano i fatti, cioè gli appalti, perché l’industria ferroviari­a italiana è un’eccellenza che, in questa fase, potrebbe dare un contributo rilevante alla riscossa del Paese».

Secondo Gaudiello, la cura del ferro, cavallo di battaglia dell’ex ministro dei Trasporti, Graziano Del rio, da sola non basta per modernizza­re iillss ettore: ettore :« Con Con la la cura cura del del ferro-dice G audi ello-avremo certamente treni migliori in circola zion ne es suiuib binari i nari i italiani, tali ani, mm a a cc on onu un’ inn’ inf fra strutturar a struttura ancora ancora inadeguata. inadeguata. Se Se non investiamo anche nelle tecnologie direte, introducen­do degli standard più moderni, non sarà possibile assicurare servizi evoluti alla collettivi­t letti vitàà».Gau di elloGa udi ello è un fiume in piena: «Il piano di applicazio­ne dello standard europeo Ertms sulla rete convenzion­ale di Rfi, al fine di au au- mentare la capacità di trasporto per il traffico pendolare, è stato presentato il 26 ottobre 2018 a Pietrarsa (Napoli) alla presenza del mondo ddell’ industria, el l’ industria, di di tutti gli gli enti miniminist­eri ali e governativ­i, della Commi ss sione ione europea europea e dei principali principali op eop eratori internazio­nali». È un piano di grande respiro che immagina l’ integrazio­ne tra tutte le reti ferroviari­e ferroviari­e europee, a partire dall’Alta velocità/ capacità, a cui si aggiunge un sensibile migliorame­nto della capacità di t trasporto r asporto delle delle reti regionali regionali al al serservizi­o del traffico pendolare pendola ree a memedia percorrenz­a interregio­nale. Prosegue Gaudiello: «Il piano, sebbene sia stato presentato in numerose occasioni al mondo delle imprese, alle strutture ministeria­li e governativ­e nonché agli organismi europei (Commission­e europea e principali operatori ferroviari), non ha ancora aavutovuto­i inizi on i zio a circa circa due anni dalla sua presentazi­one. Due ministri delle Infrastrut­ture e due responsabi­li della Struttura tecnica di missione hanno dato parere positivo al p pia noia noma ma non non è stato dato seguito con i necessari atti amministra­tivi e coni flussi di finanziame­nto richiesti ». Ora Ani e Assi Assiferfer intravede un un altro rischio: il presumibil­e dirottamen­to di ingenti ingenti flussi flussi finanziari finanziari­a favore degli operatori del trasporto pubblico l oca le(tpl ), duramente colpiti dal crollo della domanda per effetto della pandemia, pandemia, potrebbe potrebbe ridurre le probabilit­à che il piano annnunc iatounc iato possa possa effettivam­ente effettivam­ente dedecollar­e, nei tempi e con le modalit modalità à previste. «Da non trascurare - osserva Gaudiello - l’orientamen­to governativ­o che privilegia il finanziame­nto di opere di impatto comunicati­vo e a maggior evidenza, rispetto a interventi in tecnologia che per lorroonna tura atur assono on osp spesso essonn on onv visibili i sibili a all’ opini o nell’ opini on eppubb li ca».ubb li ca ».

Infine, per quanto riguarda la manutenzio­ne della rete ferroviari­a, gli investimen­ti di Rfi si traducono in accordi quadro sottoscrit­ti con le imprese. «Essi - dice Anie Assifer - costituisc­ono degli impegni di spesa che si traducono in lavori e opere effettivam­ente eseguibili solo a seguito di stipula di relativi contratti applicativ­i. Gli ultimi accordi quadro, attualment­e in essere per elettrific­azione e segnalamen­to, vedono un ammontare totale di circa 1,5 miliardi di euro, dei quali a oggi si sono concretizz­ati solamente meno di 400 milioni di euro, quindi circa il 25%».

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