Cig troppo costosa: tetto di 14 settimane fino ad agosto
Per effetto della proroga contenuta nella bozza del Dl Rilancio la cassa integrazione può essere richiesta per 14 settimane, fruibili tra il 23 febbraio e il 31 agosto e, se sarà necessario, per ulteriori quattro settimane dal 1° settembre al 31 ottobre. Questo meccanismo di filtro serve per evitare la corsa a richiedere la cig per l’intero periodo, con il conseguente sforamento delle risorse disponibili, che ammontano a circa 15,5 miliardi. Per le prime cinque settimane la proroga avverrà in automatico, senza dover presentare una nuova richiesta. Viene stabilita una precisa tempistica nelle procedure, con l’obiettivo di assicurare i pagamenti entro un mese e mezzo dalla presentazione delle domande, evitando i ritardi della prima fase.
Per effetto della proroga contenuta nel Dl Rilancio, la cassa integrazione può essere richiesta per 14 settimane fruibili tra il 23 febbraio e il 31 agosto. Se poi sarà necessario, si potranno richiedere ulteriori quattro settimane dal 1° settembre al 31 ottobre. Questo meccanismo di filtro serve per evitare la corsa a richiedere la cig per l’intero periodo, con il conseguente sforamento delle risorse disponibili, che ammontano a circa 15,5 miliardi.
Nella bozza del Dl per le prime cinque settimane la proroga avverrà in automatico, senza dover presentare una nuova richiesta. Viene stabilita una precisa tempistica nelle procedure, con l’obiettivo di assicurare i pagamenti entro un mese e mezzo dalla presentazione delle domande, ed evitare i ritardi emersi nella fase attuale. I datori di lavoro che chiedono all’Inps il pagamento diretto della prestazione, devono trasmettere la domanda entro il 15 del mese di inizio della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, le amministrazioni competenti autorizzano le domande entro il 5 del mese successivo poi, ottenuta l’ autorizzazione, entro il 15 della mensilità successiva i dato ridi lavoro comunicano i dati all’Inps che dispone il pagamento delle prestazioni entro fine mese.
Il capitolo lavoro della bozza del Dl contiene anche il rinnovo o la proroga dei contratti a termine senza causali fino al 30 agosto, la proroga di due mesi di Naspi e Discoll, e la proroga del blocco dei licenziamenti che passa da 60 giorni a 5 mesi. Sono sospese le procedure di licenziamento per giustificato motivo oggettivo in corso. Il datore di lavoro che dal 23 febbraio al 17 marzo ha proceduto al recesso del contratto di lavoro per giustificato motivo oggettivo può revocarlo e chiedere la cig: il rapporto di lavoro è ripristinato senza soluzione di continuità, senza oneri né sanzioni. I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale dalle parti sociali più rappresentative possono prevedere la rimodulazione degli orari, destinando parte dell’orario di lavoro a percorsi formativi finanziati dal Fondo nuove competenze da 230 milioni istituito presso l’Anpal.
Passiamo alle famiglie. I genitori dipendenti del privato con almeno un figlio minore di 14 anni hanno diritto a svolgere il lavoro agile, da remoto. Vengono prorogati i congedi parentali fino a 30 giorni per genitori lavoratori dipendenti del privato con figli di età non superiore a 12 anni che riceveranno un’indennità al 50% della retribuzione, in alternativa è consentito di cumulare il bonus baby sitter da 600 euro del Dl cura Italia che diventa dunque di 1.200 euro per chi non l’ha ancora ottenuto, da spendere per i centri estivi e i servizi integrativi all’infanzia(per il personale sanitario e le forze di polizia il bonus si cumula per 2mila euro).
Entro giugno le famiglie in difficoltà potranno presentare la domanda per ottenere il reddito d’emergenza, finanziato con 1 miliardo circa, per un massimo di due mensilità, per un importo che va da 400 euro a 800 euro, a seconda del numero dei componenti del nucleo. Devono essere residenti in Italia, avere un reddito familiare inferiore al Rem, un patrimonio immobiliare sotto i 10mila euro (che cresce per ogni componente fino a 20mila euro), un Isee sotto i 15mila euro. Ai lavoratori domestici con uno o più contratti di lavoro al 23 febbraio, per una durata complessiva superiore a 10 ore settimanali è riconosciuta per aprile e maggio un’indennità mensile di 500 euro, per ciascun mese. A condizione che non siano conviventi con il datore di lavoro, né abbiano avuto accesso alle altre indennità.
È prorogato in automatico per aprile anche il bonus da 600 euro per autonomi, professionisti partite Iva e cococo iscritti alla gestione separata. Per maggio l’importo sale a mille euro per i professionisti che hanno avuto riduzione del 33% del reddito tra il primo bimestre 2020 e 2019 e per i cococo che hanno cessato il rapporto di lavoro.
Prorogati in automatico per aprile i 600 euro per gli autonomi. Reddito di emergenza di 400-800 euro fino a due mesi