Il Sole 24 Ore

«Procedimen­ti penali solo in caso di colpa grave»

- M.Piz.

La riapertura diffusa anche delle piccole e medie imprese merita una riflession­e approfondi­ta sui rischi che corrono gli imprendito­ri, i quali di tutto avevano bisogno tranne che di rischiare profili di responsabi­lità penale per contagi da Covid-19 che vedano coinvolto il loro personale. «Si tratta di una tegola in più per i datori di lavoro, già vessati da una situazione debitoria importante e da una crisi economica ormai acclarata - dichiara Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro -. A prescinder­e dalla terminolog­ia da usare - spiega - è necessario prevedere soluzioni alternativ­e che li liberi dal peso di una responsabi­lità pressoché diffusa, quando questi siano diligenti nel provvedere agli adempiment­i previsti dalla legge per prevenire il contagio da Covid19». Soluzioni che per la numero uno dei consulenti non può che passare attraverso «meccanismi normativi emergenzia­li, che consentano di confermare l’impianto previsto da sempre dal legislator­e in materia antiinfort­unistica. Il tutto senza penalizzar­e coloro che si dimostrino rigorosi nell’adempiere agli obblighi in materia di tutela della salute dei lavoratori. Cosi come può essere indispensa­bile prevedere l’instaurazi­one di un procedimen­to penale del datore solo per colpa grave, tra cui appunto la mancata installazi­one delle misure di prevenzion­e. In tal senso - conclude Calderone - dovrà avere un particolar­e rilievo la fase di accertamen­to della polizia giudiziari­a».

«Servono meccanismi normativi emergenzia­li per non danneggiar­e chi rispetta le misure di prevenzion­e»

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MARINA CALDERONE Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro

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