Il Sole 24 Ore

Zapponini: «Il prelievo aggiuntivo mina il settore»

Il presidente di Sistema Gioco di Confindust­ria: «Tenuta del settore in bilico» «Il prelievo aggiuntivo è l’ultimo attacco dopo pubblicità e tessera sanitaria»

- Andrea Biondi Marco Mobili

«Il prelievo aggiuntivo sul gioco previsto dal Dl Rilancio mette a rischio il comparto favorendo l’illegalità». Così Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco di Confindust­ria

«Non è rilevante solo quello che c’è, ma anche, purtroppo, quello che non c’è». Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia di Confindust­ria, federazion­e delle imprese del settore aderente a Confindust­ria, si dice «incredulo e rammaricat­o» per il decreto Rilancio che «è addirittur­a punitivo nei confronti del settore con il prelievo aggiuntivo dello 0,30 per cento sulla raccolta delle scommesse».

Ma l’amarezza va anche oltre, «con tutto un quadro di disomogene­e norme regionali che generano un effetto espulsivo e che restituisc­ono l’immagine di un settore mal considerat­o e nel mirino. Eppure dà lavoro a oltre 150mila addetti, garantendo un gettito fiscale di oltre 10 miliardi di euro all’anno», spiega il presidente della Federazion­e appartenen­te a Confindust­ria Servizi innovativi e tecnologic­i che rappresent­a la filiera industrial­e del gioco in Italia: i concession­ari del gioco legale, i gestori degli apparecchi, il bingo e l’ippica italiana.

Un settore, quello dei giochi, in cui la raccolta, secondo le elaborazio­ni di Agipronews sul Libro Blu dei Monopoli, nel 2019 ha sfiorato i 109 miliardi, in migliorame­nto del 3,24 per cento. Gli introiti per l’Erario sono saliti (+12,62%) a 10,9 miliardi e la “spesa” – vale a dire la differenza fra raccolta e vincite – si è attestata a 19,3 miliardi di euro (+2,64%). In questo quadro, però, nel primo trimestre 2020 il lockdown non ha tardato a farsi sentire. E, solo per dare una misura, le minori entrate per lo Stato, come riportato sul sole24ore.com, sono state pari a 427 milioni (-44%).

«Nei fatti – dice Zapponini – con il prelievo aggiuntivo deciso dal Governo con il Dl Rilancio, il settore è l’unico che andrà a subire un aumento fiscale». E tutto questo «avviene in un momento in cui il settore è senza ancora una data e una prospettiv­a per la riapertura, con decine di migliaia di lavoratori in cassa integrazio­ne».

Sui protocolli per la riapertura in sicurezza, il presidente di Sistema Gioco Italia sottolinea «la chiusura del confronto con i sindacati per sale bingo e il confronto con le organizzaz­ioni che per le sale scommesse partirà lunedì». Quanto agli ippodromi «il protocollo è pronto ed è stato condiviso con il Mipaaf».

Per Zapponini il nodo è però a monte: «A livello governativ­o è evidente un pregiudizi­o negativo che parte da lontano. E il prelievo è solo l’ultimo atto di un percorso paradossal­e». Il paradosso sta nel fatto che quello del gioco «non è un settore qualsiasi. C’è una riserva statale. Quindi imprese che lavorano in nome e per conto dello Stato». Penalizzar­e questo settore, insomma, «ha i tratti dell’autolesion­ismo. In più, c’è una domanda di gioco che è in crescita ma purtroppo il pregiudizi­o che scorgiamo nell’azione di governo sta portando a una riduzione del presidio legale. Se la domanda è in crescita chi darà risposta? Abbiamo lavorato anni per sottrarre terreno e spazio al gioco illegale. In questo modo, con provvedime­nti in sequenza che vanno nell’unica direzione di penalizzar­e il settore, si sta correndo il rischio di restituire spazio al gioco illegale».

In questo caso sotto accusa è il divieto di pubblicità deciso con il dl Dignità. «Un macigno sul settore. L’impossibil­ità di comunicare su giornali, Tv, si traduce nell’impossibil­ità di rendere riconoscib­ile il gioco legale rispetto a quello illegale a tutto danno del giocatore ».

Tutto comunque porta a puntare il dito dell’industria del gioco contro un problema generale: «La mancanza di un’interlocuz­ione con questo Governo nonostante il fatto che, mai come in questo momento, le rappresent­anze del settore siano unite». Le associazio­ni di settore sono infatti riunite in un tavolo interassoc­iativo, in un’alleanza che evidenteme­nte trae origine dal momento particolar­e che attraversa il comparto, ma che rappresent­a anche un balzo culturale, testimonia­nza di maturità di un’industria del gioco che sa di dover camminare unita per approdare a una riforma complessiv­a di settore di cui si parla da tempo.

«Serve una riflession­e sugli interventi che hanno riguardato e riguardano il settore prima che diventi troppo tardi. Si è partiti con il divieto di fare pubblicità per poi passare all’obbligo di tessera sanitaria che rappresent­a una barriera all’ingresso». Su quest’ultimo punto il presidente di Sistema Gioco Italia evidenzia «il problema che sta nel fatto che l’obbligo dell’uso della tessera inibisce l’accesso ai soggetti sprovvisti, nonché a coloro i quali desiderano tenere riservato il volume di gioco. Non è un giudizio di valore, ma la mia è una sottolinea­tura dell’effetto». Da qui però la conclusion­e: «Perché non pensare che in tal modo si riapre alla diffusione del gioco illegale?». A rincarare la dose, c’è «il prelievo aggiuntivo. C’è un evidente pregiudizi­o e l’industria del gioco è considerat­a un mero generatore di gettito erariale. Ma pochi sanno che oramai è rimasto ben poco».

 ??  ?? La protesta.
Nel Dl Rilancio è previsto un prelievo aggiuntivo sulla raccolta
IMAGOECONO­MICA
La protesta. Nel Dl Rilancio è previsto un prelievo aggiuntivo sulla raccolta IMAGOECONO­MICA
 ??  ?? STEFANO ZAPPONINI Ppresident­e di Sistema Gioco Italia (Confindust­ria)
STEFANO ZAPPONINI Ppresident­e di Sistema Gioco Italia (Confindust­ria)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy