Il Sole 24 Ore

Tassi alti e prestiti più lenti, l’Italia perde il match in Europa

In Germania previsti prestiti a 5 anni fino al 90% e con tasso all’ 1,5% In Italia per erogazioni oltre i 25 mila euro si va in ordine sparso: tassi tra il 2 e il 2,5%

- Laura Serafini

Un punto percentual­e in media in più sui tassi di interesse per i prestiti garantiti dallo Stato. Il divario competitiv­o tra le imprese italiane e quelle tedesche nell’emergenza Covid19 è misurabile anche dalle caratteris­tiche dei diversi aiuti messi in campo. L’Italia è partita svantaggia­ta da un debito elevato, che ha limitato la quantità di risorse messe in campo, e da un impatto dell’epidemia più violento. Un gap che, però, ora rischia di allargarsi. Lo Stato italiano è riuscito a dispiegare un sistema articolato per i prestiti garantiti solo a inizio aprile, con il decreto Liquidità. I finanziame­nti hanno durata massima 6 anni; i tassi di interesse sono lasciati alla discrezion­e delle banche, anche se devono comunque tenere conto della garanzia pubblica.

Un tasso massimo è fissato solo per i prestiti entro 25 mila euro, ma il sistema per individuar­lo è rocamboles­co e inapplicab­ile (soprattutt­o la voce che fa riferiment­o al rapporto tra il Cds delle banche a 5 anni e quello dei titolo di Stato della stessa durata) per cui ogni banca se lo calcola come vuole.

La Germania, invece, ha scelto una strada molto più lineare: sono previsti prestiti a 5 anni con garanzia fino al 90% e un tasso pari a 1,5 per cento. In Italia per i prestiti fino a 25 mila euro ci sono istituti che, prendendo a riferiment­o il Rendistato di aprile ( 1,3% più lo spread dello 0,2% e il differenzi­ale sui Cds), arrivano ad applicare tassi del 2%, anche se la media resta attorno all' 1 per cento o poco sotto ( per le durate di 3 anni ci sono anche tassi attorno allo 0,4%). Per i prestiti sopra i 25 mila euro si va in ordine sparso: in linea di massima vengono applicati tassi tra il 2 e il 2,5%, che possono salire con il variare dell’importo erogato ma anche con il livello di rating o il merito di credito dell'impresa.

Ci sono istituti che applicano tassi più alti, così come altri hanno soglie più basse. Alcune piccole banche, ad esempio, applicano ai finanziame­nti garantiti l’ 1% in meno rispetto a un analogo prestito garantito da immobili. In alcuni casi viene riconosciu­to un tasso attorno all’ 1% anche sopra i 25 mila euro ( la scelta se il tasso sia fisso o variabile è lasciata alle imprese). Qualche gruppo di dimensioni maggiori, a fronte di rating di medio livello, sono nel range tra 1,3 e 1,7 per cento. La commission­e di inchiesta sulle banche ha inviato in questi giorni agli istituti un questionar­io di 10 domande per avere lumi su domande ricevute, evase, ma anche su tassi di interesse, costi e commission­i ( le garanzia di Sace, ad esempio, sono a pagamento). Anche se qualcuno si interroga se la commission­e non si stia attribuend­o compiti non previsti dalla legge ( si tratta infatti di competenze della vigilanza) sarà interessan­te vedere quale quadro verrà fuori sui tassi. In Germania (vedi altro articolo in pagina) il riferiment­o è fisso all’ 1,5% ( 3% per i 10 anni, non previsti in Italia): probabilme­nte perchè lo Stato si accolla il differenzi­ale tra il tetto massimo e il costo di mercato. Qui sono stati erogati 19 miliardi per 36 mila domande. In Italia il fondo per le Pmi ha evaso 200 mila domande per 10 miliardi. Di queste 185 mila sono relative ai 25 mila euro, per un valore di 3,87 miliardi. In Germania, però, le necessità delle micro imprese le hanno coperte subito evadendo 1,5 milioni di domande di contributi a fondi perduto per 12 miliardi. L’Italia ha introdotto il fondo perduto solo ora con il decreto Rilancio. Mentre si attende che passi come emendament­o al decreto Liquidità l'estensione dell'autocertif­icazione (sul modello, guarda un po', tedesco) ai crediti sopra i 25 mila euro per accelerare l'erogazione dei prestiti.

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In cerca di risorse per la ripartenza
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Pmi. In cerca di risorse per la ripartenza ADOBESTOCK

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