Alle Pmi inglesi già 20 miliardi
Il Governo Uk copre tutto fino a 10mila sterline e l’80% fino a 5 milioni
La Gran Bretagna ha steso una rete di sicurezza per le sue piccole e medie aziende. Meno dell’Italia, le Pmi sono comunque una colonna portante dell’economia anche nel Regno Unito. Nonostante il paese sia un’economia basata su multinazionale e franchise, la fetta di imprese familiari, negozi, artigiani, commercianti è ancora altissimo. E questa è anche la fascia produttiva che sta pagando il costo più alto alla crisi: senza la robustezza delle grandi catene, per le Pmi il lockdown forzato, con il crollo degli affari e degli incassi, mentre gravano i costi fissi, è una tegola che rischia di ammazzarle. L’uomo che sta tenendo in piedi le piccole e medie imprese si chiama Rushi Sunak, ha l’incarico pomposo di Chancellor of the Exchequer, che sarebbe il ministro del Tesoro, ed è l’antitesi di Boris Johnson: magro, curato, capelli pettinati, azzimato. Molti lo danno possibile candidato premier. Dalla sua valigetta rossa, una ventiquattrore che ogni ministro si tramanda dal 1860, ha squadernato oltre 20 miliardi di sterline per le Pmi, suddivisi in molteplici interventi. La piramide di aiuti ha alla base il Bounce Back Loan Scheme: è un prestito fino a 10mila sterline che ha la garanzia dello Stato del 100%. Ha un tasso del 2,5% ma il primo anno non si paga. La misura più diffusa e quella più accessibile, per tenere in piedi quelle attività (artigiani, liberi professionisti) che hanno bisogno di cassa immediata ma non importi consistenti. Inizialmente il prestito aveva una garanzia dell’ 80%, e nonostante l’ombrello governativo, i prestiti faticavano a decollare perché le banche avevano difficoltà sul 20% di garanzie. Di fronte alle scarse adesioni, Sunak ha alzato la garanzia al 100% e a quel punto le domande sono esplose. A oggi sono stati concessi 268mila prestiti per un ammontare di 8 miliardi di sterline.
Per aziende più grandi, con necessità di liquidità più consistenti, è stato varato il Coronavirus Business Interruption Loan Scheme, Prestito per sospensione attività, che offre accesso a finanziamenti fino a 5 milioni con una garanzia statale dell’ 80% e il primo anno senza interessi nè rimborsi. Ne sono stati concessi finora 36mila per un importo complessivo di 6 miliardi. Salendo ancora di valore e di dimensioni, ci sono poi dei cash grants, sovvenzioni in contanti, per attività che dispongono di proprietà. Non esiste un limite prefissato e al momento da questo canale sono arrivati 8,5 miliardi alle Pmi.