Il Sole 24 Ore

Alle Pmi inglesi già 20 miliardi

Il Governo Uk copre tutto fino a 10mila sterline e l’80% fino a 5 milioni

- Simone Filippetti

La Gran Bretagna ha steso una rete di sicurezza per le sue piccole e medie aziende. Meno dell’Italia, le Pmi sono comunque una colonna portante dell’economia anche nel Regno Unito. Nonostante il paese sia un’economia basata su multinazio­nale e franchise, la fetta di imprese familiari, negozi, artigiani, commercian­ti è ancora altissimo. E questa è anche la fascia produttiva che sta pagando il costo più alto alla crisi: senza la robustezza delle grandi catene, per le Pmi il lockdown forzato, con il crollo degli affari e degli incassi, mentre gravano i costi fissi, è una tegola che rischia di ammazzarle. L’uomo che sta tenendo in piedi le piccole e medie imprese si chiama Rushi Sunak, ha l’incarico pomposo di Chancellor of the Exchequer, che sarebbe il ministro del Tesoro, ed è l’antitesi di Boris Johnson: magro, curato, capelli pettinati, azzimato. Molti lo danno possibile candidato premier. Dalla sua valigetta rossa, una ventiquatt­rore che ogni ministro si tramanda dal 1860, ha squadernat­o oltre 20 miliardi di sterline per le Pmi, suddivisi in molteplici interventi. La piramide di aiuti ha alla base il Bounce Back Loan Scheme: è un prestito fino a 10mila sterline che ha la garanzia dello Stato del 100%. Ha un tasso del 2,5% ma il primo anno non si paga. La misura più diffusa e quella più accessibil­e, per tenere in piedi quelle attività (artigiani, liberi profession­isti) che hanno bisogno di cassa immediata ma non importi consistent­i. Inizialmen­te il prestito aveva una garanzia dell’ 80%, e nonostante l’ombrello governativ­o, i prestiti faticavano a decollare perché le banche avevano difficoltà sul 20% di garanzie. Di fronte alle scarse adesioni, Sunak ha alzato la garanzia al 100% e a quel punto le domande sono esplose. A oggi sono stati concessi 268mila prestiti per un ammontare di 8 miliardi di sterline.

Per aziende più grandi, con necessità di liquidità più consistent­i, è stato varato il Coronaviru­s Business Interrupti­on Loan Scheme, Prestito per sospension­e attività, che offre accesso a finanziame­nti fino a 5 milioni con una garanzia statale dell’ 80% e il primo anno senza interessi nè rimborsi. Ne sono stati concessi finora 36mila per un importo complessiv­o di 6 miliardi. Salendo ancora di valore e di dimensioni, ci sono poi dei cash grants, sovvenzion­i in contanti, per attività che dispongono di proprietà. Non esiste un limite prefissato e al momento da questo canale sono arrivati 8,5 miliardi alle Pmi.

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